Alle ultime regionali si sono presentati distinti e distanti dal centrosinistra, ribadendo che non c’erano le condizioni di andare a braccetto, perché troppe erano le differenze che li separavano. Ora però, a un mese dalle elezioni, le cose sono già cambiate in Toscana e il Movimento 5 Stelle in consiglio si è astenuto sul programma di governo del presidente Eugenio Giani. Che significato ha questa mossa? Secondo Marco Stella, capogruppo di Forza Italia al consiglio regionale, “ormai è chiaro a tutti, il M5S si sta preparando a entrare nella Giunta regionale. Si sono astenuti sul programma di governo del presidente, cosa inconcepibile per una forza che si è dichiarata d’opposizione fino a pochi giorni fa. Un preludio a un ingresso in maggioranza, che non potrà che arrecare gravi danni all’economia e allo sviluppo della Toscana”.

Forse è prematuro parlare di un ingresso nella maggioranza, però l’astensione sicuramente è un segnale da non sottovalutare, visto che i due consiglieri pentastellati (Irene Galletti e Silvia Noferi) si sono astenuti su un documento d’indirizzo quale il programma della legislatura. Quasi a voler sottolineare: noi ci siamo (e ci saremo anche più avanti). “Appare evidente – prosegue Stella – che si tratta in primis di un tradimento dell’elettorato toscano, che è stato ingannato alle elezioni del 20 settembre da una forza che si presentava come di opposizione al Pd e che dopo qualche settimana è pronta a entrare in maggioranza. Mi sembra chiaro che gli ordini romani arrivati da Di Maio e Zingaretti stanno spingendo in questa direzione, con tanti saluti alla coerenza e alla correttezza. Questa giravolta, però – sottolinea il capogruppo di Forza Italia – avrà delle conseguenze nefaste sulla Toscana, oltre a spostare ancora più a sinistra il baricentro politico della Giunta Giani. A rischio è lo sviluppo della regione e dei suoi territori, che resteranno prigionieri della decrescita felice grillina. Le infrastrutture verranno bloccate, il potenziamento dell’aeroporto di Firenze verrà bloccato, così come tutte le opere necessarie a rilanciare la nostra economia”.

La mossa del M5S non è passata inosservata in casa Pd. Dal Nazareno hanno apprezzato l’avvicinamento e lo stesso Giani ha aggiunto: “Vuol dire che il dialogo è aperto oltre l’esperienza insieme al ballottaggio di Cascina”. La consigliera, che da candidata alla presidenza aveva sfidato Giani, chiarisce la posizione pentastellata: “Se davvero Giani è così aperto alla collaborazione con noi lo dimostri ogni giorno e lo valuteremo”. Poi l’invito a confrontarsi, chiarendo però che su alcuni temi (sanità, rifiuti, aeroporti) “le posizioni che abbiamo non le cambiamo”.

6 Comments

  1. E’ 50 anni che questo virus chiamato PCI-PDS-PD… vive di inciuci. Continuano a “vincere” in Toscana grazie ai favori ad amici e parenti con elargizione di posti di lavorio pubblici a intere famiglie… altrimenti non li voterebbe più nessuno.

    • si vede che di destra ne hanno fatto indigestione tra il 22 e il 45

      • @lorenzo…Tra il 22′ e il 45’che poi sarebbe il 1943… sono circa 20 anni e non c’era sicuramente il pensiero unico assoluto dominante dal dopoguerra ad oggi. A confronto dello scempio del pensiero unico i filmati dell’Istituto Luce sono democrazia applicata. Comunque io nomino un periodo di storia recente cioè dal 1970 ad oggi e non 100 anni fa quando tu non esistevi puoi solo ipotizzare fatti storici, quindi smettila di scrivere le boiate che scrivi.

  2. Normalissimo! La Toscana vota in maggioranza per i “progressisti”…………

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