Tre croci e una testa di maiale contro la proprietà del Livorno

Sul campo dell’Armando Picchi, lo stadio del Livorno, sono state piantate tre croci di legno, con i nomi dei proprietari del club. Davanti a una di esse è stata posta la testa di un maiale. Un grave messaggio intimidatorio cui si accompagna la scritta sinistra, vergata su uno striscione “pagherete caro, pagherete tutto”. Sulle croci i nomi “Spinelli”, “GCarrano” e “BCerea”, i tre soci del club dopo la cessione della maggioranza da parte del vecchio patron Aldo Spinelli. Lo striscione è stato adagiato sulla vetrata in plexiglass che separa il campo dagli spalti, all’altezza della gradinata. A scoprire l’intimidazione è stato il custode dell’impianto sportivo poco dopo aver aperto i cancelli del Picchi.

Il momento è abbastanza difficile per la squadra amaranto, non tanto – e non solo – dal punto di vista sportivo (la squadra milita in Serie C, girone A) quanto soprattutto dal punto di vista societario, con un futuro alquanto incerto. L’unico soggetto coinvolto cui la “croce” è stata risparmiata è Rosettano Navarra, l’attuale presidente dimissionario che venerdì dovrebbe essere sostituito da Giorgio Heller, ex presidente del Trapani. Oggi intanto è in programma la gara con il Novara, valida per la sesta giornata del campionato.

Il clima nella città labronica è molto teso. La tifoseria è letteralmente imbufalita con i dirigenti e i mille biglietti messi in vendita dovrebbero restare invenduti, come ennesimo gesto di rifiuto verso la società. Prevista una contestazione fuori dallo stadio, con le forze dell’ordine in allerta anche in relazione al grave episodio che ha visto coinvolti alcuni ragazzi, che hanno aggredito carabinieri e vigili urbani dopo un normale controllo anti assembramento per le regole anti Covid.

Caos a Livorno: piantate tre croci e una testa di maiale sul campo dello stadio – https://t.co/UxE4xHPkGm pic.twitter.com/CqPGwfGvR8

— ITASportPress (@ItaSportPress) October 21, 2020