Ha fatto molto arrabbiare gli industriali un post che il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, ha pubblicato su Facebook. Affrontava il tema dei consiglieri regionali furbetti, che hanno percepito l’indennità di trasferta pur lavorando da casa. Ma, alla fine, ha lanciato un vero e proprio siluro contro il mondo delle imprese. “I consiglieri regionali della Toscana durante il lockdown hanno percepito la indennità di trasferta per la partecipazione a consigli che si sono svolti in videoconferenza. Ora essi devono semplicemente restituire all’ente le somme erroneamente ricevute. Questo deve valere anche per le indennità di trasferta dei parlamentari, se l’hanno percepita stando a casa. Ma anche 234.000 imprese hanno chiesto e 188.000 hanno ottenuto e ricevuto la cassa integrazione senza avere subito nessuna riduzione di fatturato. Anch’esse devono restituire allo Stato il maltolto. Esse hanno pagato con i soldi dello Stato i dipendenti che dovevano essere formalmente a casa e che invece lavoravano. Ad essere danneggiati in tutti questi casi sono i cittadini italiani, in tempi durante i quali una parte di loro si è drasticamente impoverita. Il governo deve studiare bene questi problemi e provvedere al più presto con senso di giustizia. Il Pd si batta come un leone perché questo avvenga. Anche la lotta contro il malcostume e gli abusi, in ogni luogo e settore, è un’emergenza nazionale”.

Durissima la replica del leader della Lega, Matteo Salvini: “Il governatore toscano Enrico Rossi offende gli imprenditori della regione e di tutta Italia, d’altronde è noto che lui preferisca di gran lunga i francesi”. Il riferimento, neanche troppo velato, è alla polemica nata per la gara sul trasporto pubblico locale vinto da Autolinee Toscana, controllata dalla francese Rapt.

Rincara la dose l’europarlamentare della Lega Susanna Ceccardi, candidata del centrodestra alla Regione Toscana: “Rossi attacca le imprese. Secondo lui, molte di loro hanno ingiustamente messo in cassa integrazione i propri dipendenti. Le imprese che non sanno o meno se rimarranno aperte, che altrimenti sarebbero state costrette a licenziare migliaia di persone , secondo lui non dovevano essere aiutate. Per fortuna tra due mesi gli imprenditori non dovranno più confrontarsi con un’ideologia retrograda che vuol mettere al tappeto il tessuto produttivo della Toscana. Caro Enrico, ricorda che le imprese con Irap e tassazione soffocante, pagano lo stipendio anche a te!”.

Le associazioni regionali Confartigianato, Confcommercio, Confesercenti e Cna con una nota congiunta esprimono “sconcerto per la posizione assunta dal presidente Rossi pubblicata. Le associazioni toscane ritengono le frasi scritte ingiuriose nella sostanza, nei confronti di migliaia di imprese che stanno soffrendo e che cercano di reggere l’impatto di una crisi devastante. Ci stupisce l’aggressione alle spalle, perpetrata al di fuori di un ricco e vivace e positivo confronto che per mesi ci ha tenuto vicino e dialoganti ai tavoli di concertazione, da cui sono riusciti risultati di prim’ordine. A partire dall’impegno per il contenimento della pandemia, delle regole e della ripartenza in sicurezza. Così come abbiamo valutato positivamente, solo due giorni fa, le proposte avanzate dagli assessori Bugli e Ciuoffo. La smania di protagonismo a volte fa brutti scherzi, e l’ideologismo deteriore non è mai un buon consigliere quando si devono affrontare i problemi delle imprese, delle persone e dei territori – concludono le associazioni di categoria – Respingiamo le accuse e invitiamo il presidente della Regione a dismettere i panni dell’anti impresa, per recuperare quelli del dialogo che ci hanno fatto fare passi in avanti, collocandoci tra le regioni virtuose. Risultato raggiunto da tutti e non dall’uomo solo al comando”.

“Adesso basta offese!”, afferma Paolo Campinoti, presidente di Confindustria Toscana Sud. “A questo punto con l’ultimo post pubblicato dal governatore Rossi abbiamo sorpassato il limite tollerabile dell’incapacità e dell’inopportunità di espressioni della politica. Il governatore Rossi è uomo di esperienza, quindi sa il peso delle parole, non può nascondersi dietro una errata interpretazione. La sua è stata una vera volontà di mistificare la realtà offendendo l’intero sistema produttivo della regione e del paese. Abbiamo assistito negli ultimi anni a continue aggressioni nei confronti di imprenditori ed imprese da parte di rappresentanti delle istituzioni politiche, che a maggior ragione oggi con la gravissima crisi in corso dovuta al coronavirus dovrebbero soppesare le parole e lavorare a fianco con chi l’economia dei territori sostiene – aggiunge Campinotti – Il post in questione è quindi l’ulteriore vergognosa espressione di chi si erge a paladino del bene comune ipotizzando comportamenti impropri o addirittura fuori legge senza la benché minima giustificazione su dati concreti e comprovati. Gli imprenditori ricordano o meglio insegnano al governatore che l’istituto della cassa integrazione ha dei precisi schemi applicativi che non hanno una diretta correlazione con il dato del fatturato mensile – prosegue Campinotti – In ogni caso se il governatore è a conoscenza di comportamenti impropri e contro la legge si rivolga alle autorità competenti e non usi un post su un social network, vetrina ormai frequentata solo per proclami politici di quarto ordine. Scrivere su un social accuse pesanti, invece di confrontarsi con i diretti interessati, è il segnale di chi è lontano dalla gente, dalle imprese, dalla realtà”.

In un altro post, sempre su Facebook, Enrico Rossi replica alle accuse, rincarando la dose: I dati hanno la testa più dura delle invettive lanciate contro di me dalle associazioni datoriali. Riguardo ad un uso non corretto della cassa integrazione vorrei invitare tutti, compreso le associazioni datoriali, a commentare le seguenti note sulle informazioni fornite dall’Ufficio parlamentare di Bilancio, con il suo presidente, Giuseppe Pisauro, davanti alle commissioni bilancio…”. Dopo aver riproposto alcuni articoli comparsi su La Stampa, Repubblica, Huffington, Qui Finanza, conclude: “Ci sono stati molti imprenditori che, a causa dei ritardi dell’Inps, hanno anticipato di tasca propria la cassa integrazione ai lavoratori. A quanto pare, invece, ce ne sono altri che hanno utilizzato i soldi della cassa integrazione per pagare i lavoratori facendoli lavorare con il denaro dei cittadini. Domanda. Chi ha in atteggiamento da nemico dell’impresa? Chi denuncia questi fatti o chi cerca di coprirli con reazioni scomposte e ideologiche?”.

Di sicuro il tema “furbetti” terrà banco ancora per molto nella campagna elettorale per la Regione Toscana. Rossi, ormai a fine mandato, ha fatto arrabbiare tutti. Vedremo quali saranno, e ve ne daremo conto, le reazioni dei candidati alla sua successione.

 

3 Comments

  1. machiavelli Reply

    Votate pr il pd, vi sta bene, adesso cari imprenditori leccapiedi di sinistra comincerete a capire che siete solo vacche da mungere, questi beoti rossi hanno cominciato col dare della cagna alla loro avversaria,continnuano a riempirvi di africani CALNDESTINI infetti, e ora danno addosso anche a chi li mantiene, cari toscani altro che furbi , siete dei babbei da oltre 70 anni.

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