Il 20 ottobre 2019 una ragazza perse la vita in discoteca per colpa della droga. Erika Lucchesi, diciannovenne di Livorno, si sentì male e morì alla discoteca di Sovigliana, a Vinci (Firenze). Oggi l’uomo che le vendette la droga quella sera, un tunisino di 28 anni, è stato arrestato con l’accusa di spaccio di sostanze stupefacenti e morte in conseguenza di un altro delitto. I carabinieri l’hanno arrestato in un appartamento vicino alla stazione di Livorno.

Michela, la prima soccorritrice che accorse per tentare di salvare la ragazza al Tirreno raccontò quei tragici momenti: “Vedersela andare via così sotto gli occhi… Con quella musica che non smetteva, in mezzo all’indifferenza totale… è stato orribile”. Per più di mezz’ora tentò di salvare la vita alla diciannovenne, che agonizzava sul pavimento del locale. Purtroppo non vi riuscì. “Stavo facendo un giro di controllo e mentre andavo verso la sala fumatori l’ho vista seduta sul divanetto, con la testa appoggiata sulla spalla di un’altra ragazza. Ma non era appoggiata in modo naturale. Mi sono avvicinata: aveva gli occhi girati in su e tremava. ‘Questa ragazza sta male!” ho detto, e ho avvertito i miei colleghi per radio'”.

Aiutata da un suo collega, Daniele, ce l’ha messa tutta per salvare la vita della ragazza. “Io l’ho presa sotto le braccia, lui per le gambe per portarla via da lì. Facendoci largo fra la gente che voleva ballare e basta. Arrivati al bancone del bar ha avuto una crisi, come un attacco epilettico. L’abbiamo fatta sdraiare a terra e si è ripresa un po’. L’abbiamo sollevata nuovamente, ma fatti tre, quattro scalini, all’altezza del guardaroba, ha avuto una crisi fortissima: le si sono rigirati gli occhi e si è irrigidita”. Dopo poco Erika smise di respirare e il suo cuore si fermò. Vani i disperati tentativi di rianimazione. Trentacinque minuti in tutto.

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