Non le manda certo a dire la candidata del centrodestra per la Regione Toscana. In un’intervista a 7, inserto del Corriere della sera, Susanna Ceccardi spiega di non essere rimasta male per le parole di Eugenio Giani (Pd) nei suoi confronti (l’aveva definita “una candidata al guinzaglio di Salvini“) “quanto perché non mi aspettavo né mi aspetto che una campagna elettorale come questa si giochi sugli insulti e sulle offese personali”. Poi spiega che si è sentita “umiliata due volte. La prima perché mi sono beccata l’insulto, e vabbè. La seconda perché non sono stata difesa da nessuno al di fuori del mio schieramento. Fossi stata di sinistra, invece, in tantissimi avrebbero solidarizzato con me”.

L’eurodeputata della Lega ammette che i politici, a volte, sono sovraesposti. “Una diretta qua, un’intervista là, un comizio su, il tutto spesso in sequenza. A volte non controlliamo quello che diciamo”. Quasi a voler sottolineare che lo scivolone ci può stare e tutti possono sbagliare. L’importante, però, è accorgersi se si sbaglia e scusarsi. E a questo proposito cita il leader del suo partito, Matteo Salvini, che più di una volta, in passato, ha preso di mira Laura Boldrini, anche in modo pesante. “Non mi andava bene affatto e non ho problemi a dirlo”, assicura Ceccardi. “Soprattutto perché conosco Salvini e so che non è affatto sessista”. Poi però puntualizza: “La doppia morale la si trova più a sinistra. Infatti non sono stata difesa da nessuno, né quando Giani mi ha associata a un guinzaglio né quando altri hanno detto che ero una protesi di Matteo”.

Ceccardi spiega che il suo percorso politico nella Lega, in Toscana, è nato anche come forma di “protesta contro quel meccanismo di potere secondo cui per lavorare dovevi avere la tessera del partito in tasca”. E lei, nel 2016, è stata la prima esponente della Lega a diventare sindaco in un Comune toscano. Simbolo che il cambiamento era possibile, anche in una terra considerata roccaforte rossa.

Sulla regione che si candida a governare l’europarlamentare del Carroccio sostiene che “negli ultimi dieci anni non c’è stata un’idea strategica, non un disegno, un sogno, un progetto. Non s’è fatto il termovalorizzatore né altre opere. La Regione si è retta solo sull’operosità dei toscani. Così non si può andare avanti”.

Infine, a una domanda sulla propria collocazione politica europea, Ceccardi dice di sentirsi sovranista, e rivendica con orgoglio la propria scelta sottolineando che “molte delle istituzioni che decidono per noi (in Europa, ndr) non sono state elette dal popolo”.

 

Foto: Susanna Ceccardi (Facebook)

1 Comment

  1. Abbiamo avuto in passato anche alte cariche dello Stato al guinzaglio della segreteria di un partito in particolare, e del suo segretario………

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