La gara per il trasporto pubblico locale della Toscana continua a far litigare i politici. Il centrodestra contesta alla giunta regionale di aver concesso questo settore strategico ai francesi. La sinistra risponde che è stata fatta una regolare gara d’appalto per assegnare il servizio (per un valore di 4 miliardi). In più c’è la questione giudiziaria, con l’inchiesta aperta dalla procura di Firenze, dopo l’esposto di alcune aziende del consorzio Mobit (che ha perso la gara). Ci sono davvero tutti gli elementi per la polemica. Non a caso la candidata del centrodestra alla Regione Toscana, Susanna Ceccardi, spalleggiata da Salvini, è partita lancia in resta contro i francesi e per “i bus toscani ai toscani”.

“Noi non abbiamo fatto alcun accordo con i francesi – ribatte oggi Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana -. Autolinee Toscane (che fa capo alla francese Ratp, ndr) ha vinto una regolare gara come confermato da molte sentenze della giustizia amministrativa, compresa quella della Corte di giustizia europea. Noi abbiamo sempre detto ‘vinca il migliore’. Del resto tanti bravi gruppi italiani vincono in tutto il mondo, dagli Stati Uniti all’estremo Oriente alla stessa Europa. Solo chi è ignorante in materia di governo e non conosce le attività delle nostre imprese all’estero può fare dichiarazioni così approssimative”. Non contento di questa spiegazione tecnica Rossi attacca frontalmente il leader della Lega: “Salvini prima di parlare di queste cose dovrebbe chiarire agli italiani quali rapporti ha o ha avuto con la Russia di Putin e quali legami esistono o sono esistiti tra suoi stretti collaboratori o ex collaboratori e influenti personalità della cerchia dell’autocrate russo, un nemico dichiarato della democrazia e dell’Ue. Salvini, all’epoca dei fatti dell’Hotel Metropol, su cui indaga la Procura di Milano, era ministro e vicepremier in Italia. Ci dica, Salvini, se mai si è discusso in quella o in altre circostanze di fondi stranieri al suo partito”.

A stretto giro di posta arriva la replica di Salvini. “Capisco il nervosismo di Rossi – dice il leader della Lega -, rischia di passare alla storia come l’ultimo governatore della sinistra in Toscana: scaricato dai 5Stelle e indagato per il trasporto pubblico regionale affidato ai francesi, attacca confusamente la Lega. Gli ricordo che io, a differenza sua, non sono indagato per qualche appalto finito agli stranieri. Con la Lega alla guida della Regione, per il lavoro verranno sempre prima i toscani e le aziende del territorio”. Il leitmotiv del centrodestra in questo inizio di campagna elettorale per ora è questo: prima i toscani (e le aziende toscane). Come vedremo è qualcosa di più di uno slogan. Dietro, infatti, sembra esserci una precisa strategia politica.

Rossi ribatte subito in questo modo: “Caro Salvini, ancora una volta ti arrampichi sugli specchi e parli senza conoscere il merito delle questioni. È tipico dei demagoghi come te che inventano favole e fuggono dalla responsabilità di governo. Ti aspetto ancora per un confronto pubblico, dove vuoi e quando vuoi, su sanità pubblica, export, investimenti, lavoro, territorio e infrastrutture. E intanto che ti prepari, visto che parli di accordi coi francesi, dicci come e quanto sei stato bravo tu con i russi”.

“I bus toscani ai toscani”

Al di là dell’inchiesta in corso, la mossa del centrodestra di cavalcare la ribellione del consorzio Mobit, che non vuol mollare la presa sul trasporto pubblico locale, pur avendo perso la gara con i francesi di Ratp, evidenzia qualcosa di più di un simbolo, per così dire, “sovranista“. Lega, FdI e Forza Italia non vogliono mettere i bastoni tra le ruote alla Regione solo per motivi campanilistici. Ci sono anche motivazioni economiche e di influenza politica. Il consorzio Mobit, infatti, è formato da 14 aziende o cooperative che vedono la partecipazione dei comuni toscani. E il potere locale non è più, in Toscana, un monolite rosso. Dunque, si domanda il centrodestra, una volta che anche noi iniziamo ad entrare nella “stanza dei bottoni” volete toglierci… i bottoni? Giovanni Donzelli, deputato toscano di FdI, assicura che non è una battaglia fatta per ottenere voti di chi lavora in quelle aziende sconfitte. Anzi, Donzelli si rende anche conto che molte di quelle aziende sono state, per molti anni, espressione del potere del centrosinistra. “Ma questo – spiega – è un motivo in più per portare avanti una battaglia che avremmo comunque combattuto, perché è una battaglia giusta”. E anche se non tutta la sinistra è d’accordo con Rossi e con la Regione per come è stata gestita ed è andata a finire la vicenda del trasporto pubblico locale (vedi sindaco di Prato Matteo Biffoni), è soprattutto il centrodestra a non voler mollare la presa, convinto più che mai della necessità, per scardinare un sistema di potere che prima che politico è economico, di riuscire ad entrare nei gangli di questo sistema.

Battaglia in tribunale

Alcuni giorni fa  gli avvocati della Regione Toscana hanno depositato in sede penale l’esposto che ripercorre tutte le fasi della gara per il gestore unico del trasporto pubblico locale su gomma, denunciando l’omissione dei gestori uscenti (consorzio Mobit) nel trasferimento dei beni necessari affinché il legittimo aggiudicatario possa iniziare a gestire il servizio. La Regione sottolinea che il danno per il ritardo è già calcolabile in 34 milioni di euro. Da parte sua One Scarl, il gruppo di imprese che riunisce gli attuali gestori del servizio di trasporto pubblico su gomma in Toscana e che ha partecipato alla gara con la denominazione Mobit, afferma che la Regione sarebbe in debito di 110 milioni di euro (dal 2018).

5 Comments

  1. c’è da chiedersi se Rossi quando fa riferimento a ” tanti bravi gruppi italiani vincono in tutto il mondo” intenda anche a Fincantieri nella vicenda dei chantiers de l’atlantique

  2. Mario Disei Reply

    Finiti i finanziamenti dal MPS adesso arrivano quelli dei francesi, comunque tutto finirà sotto il tappeto, come le mascherine di Zingaretti e le varie imputazioni dei Renzi Senior.

  3. pasquale ruggiero Reply

    è giunta l’ora di ribellarsi al regime trentennale komunista di rossi e soci e voltare pagina votando in massa il centro-destra a guida leghista con la brava e capace Susanna Ceccardi.aria nuova,toscani abbiate il coraggio di voltare pagina

  4. buongiorno
    io sono un operatore del serttore trasporti persone.
    non ho mai votato a sinistra ed ho sulle scatole il Rossi.
    ma vi posso assicurare che questa l’hanno indovinata,ed il centrodestra sbaglia a contestare l’affidamento della gara.
    sbagliano non soloperchè il nuovo operatore è privato (quindi deve operare bene sennò ci rimette), quanto perchè hanno rotto un andazzo incancrenito da status quo.
    le aziende del consorzio mobit, soprattutto quelle pubbliche, negli anni sono costate a noi contribuenti uno sproposito di soldi extra per delle, diciamo, pessime (per non essere volgari) gestioni dei servizi e delle aziende stesse.
    forse un cambiamento era necessario per vedere se uno stimolo estrerno serva a far capire che le aziende pubbliche non sono bancomat per i soliti arraffoni e nemmeno dei poltronifici.
    taccio, poi, sulla indebita (ed in perdita) concorrenza che alcune aziende pubbliche fanno con i loro “rami” di noleggio turismo: è come se i comuni che hanno le mense si mettano ad aprire ristoranti per turisti e/o cittadini per allargare il giro d’affari (in perdita)….

  5. Che “Putin sia nemico dichiarato delle democrazia” venga detto da un cialtrone erede spirituale del demenziale e criminale Partito Comunista Italiano come questo Rossi è il colmo dei colmi.

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