Si sono riaccese le polemiche, a Pisa, dopo che il Tar della Toscana ha accolto il ricorso della comunità islamica per la costruzione della moschea a Porta a Lucca. La sentenza annulla la delibera con cui il Consiglio comunale di Pisa aveva negato il permesso a costruire, nell’area di via del Brennero acquistata alcuni anni fa, non lontano dalla Torre pendente, il luogo di preghiera con annesso centro culturale della comunità islamica. Nello stesso spazio l’amministrazione di centrodestra, da sempre contraria alla realizzazione della moschea, aveva previsto invece un’area verde e un parcheggio.

“L’associazione ricorrente – si legge nella motivazione del tribunale amministrativo – è portatrice dell’interesse alla realizzazione di un edificio di culto, l’unico, nel Comune di Pisa, destinato a soddisfare le necessità di quanti pratichino la religione islamica. Si tratta di un interesse particolare in quanto espressamente considerato dall’art. 8 della Costituzione, e riguardante la pratica di una delle religioni più diffuse al mondo, negli ultimi decenni ampiamente praticata anche in Italia. La deliberazione impugnata, e così gli atti preparatori, non prendono affatto in considerazione tale delicata problematica, trascurandola totalmente”.

Soddisfatto, per ovvie ragioni, il presidente della Associazione culturale islamica, Mohammad Khalil: “Esprimo la nostra soddisfazione nel vedere riconosciuti e tutelati i diritti costituzionali per i quali ci siamo battuti insieme alle altre confessioni religiose e alle realtà civili della città che ci hanno sempre sostenuto con forza”. Khalil sottolinea che il Tar si è “dimostrato assolutamente sensibile in ordine al bisogno di tutela del fondamentale diritto dell’uomo alla professione della propria religione”.

Il sindaco di Pisa come ha reagito? “La sentenza del Tar  – sottolinea Michele Conti – non pregiudica il lavoro fatto per creare le condizioni urbanistiche che consentiranno la riqualificazione dell’Arena Garibaldi. Il progetto stadio va avanti senza problemi”. Poi spiega: “Il provvedimento del Tar è riferito in particolare alla delibera di adozione della Variante Stadio e al diniego del permesso a costruire per la Moschea; secondo quanto emerge dalla sentenza, la delibera impugnata (adozione della Variante) non pregiudica definitivamente la soddisfazione dell’interesse della comunità islamica ma pone un rilevante ostacolo e non si fa carico delle difficoltà provocate. La delibera è stata adottata dopo il diniego del permesso a costruire conseguente ad atti del Ministero per i Beni e le Attività Culturali ritenendo che ciò non imponesse la necessità di valutare più dettagliatamente le esigenze della comunità islamica. Il diniego del permesso a costruire è stato infatti adottato all’esito del procedimento della Soprintendenza, le cui motivazioni addotte sono state riconosciute insufficienti dal Tar”. Conti conclude facendo sapere che, dopo essersi confrontato con tecnici e legali, conferma “la bontà delle nostre convinzioni precedenti all’approvazione definitiva della variante stadio e in attesa di questa sentenza: gli effetti dell’annullamento giurisdizionale non investono l’intera variante bensì soltanto l’area del Centro Culturale Islamico per la quale ritorna in vigore la disciplina urbanistica precedente alla variante in corso di approvazione e il procedimento per il rilascio del permesso di costruire dovrà essere riattivato tenuto conto della esecutività ex lege della sentenza del Tar. Quindi il procedimento per il rilascio del permesso a costruire riparte da capo, il progetto stadio va avanti”.

Il Pd pisano sale sulle barricate. “L’avevamo detto e ridetto”, tuona il segretario provinciale dem Fabrizio Cerri. “E anche messo in guardia, oltre che i cittadini, il Pisa Sc, i suoi vertici e i tifosi: il goffo tentativo di impedire la realizzazione della moschea da parte della Giunta leghista collegando il diniego al luogo di culto con la variante dello stadio sarebbe stata pericolosa per il futuro dell’impianto sportivo sottolineammo, infatti, che se fosse intervenuta nel solco della nostra Costituzione una sconfitta della linea discriminatoria e oltranzista della destra contro la libertà di culto, avrebbe bloccato per anni qualsiasi atto che l’avesse contenuta, come appunto la variante dello stadio. E così è stato: l’arroganza e la demagogia, del sindaco di Pisa, dei suoi assessori, della sua maggioranza e di chi li supporta, hanno trascinato la città a prendere un sonoro schiaffone da parte del Tar che ha smontato per intero la farsa fin qui condotta. Gli stessi giudici espressamente sottolineano che era chiara e palese l’intenzione di impedire la concessione del diritto a costruire la moschea, altro che fantomatiche esigenze urbanistiche! E così hanno annullato tutti gli atti amministrativi ad essa collegati. Del resto, come fare a non garantire, in un paese democratico com’è il nostro, alla faccia di Conti, maggioranza e Ziello, la libertà di culto, nonché la libertà per una associazione religiosa di perseguire un progetto su aree di sua proprietà previsto dagli strumenti urbanistici vigenti? Lasciamo agli esperti di diritto valutare i vari passaggi della sentenza, resta che la sua portata globale sottoscrive un atto di accusa perentorio nei confronti di questa Giunta”.

Si fa sentire anche l’ex sindaco del pd Marco Filippeschi: “La sentenza del Tar che annulla tutti gli atti del Comune di ostacolo alla realizzazione del luogo di culto della comunità Islamica pisana è una totale sconfessione dell’operato del sindaco Conti, della Giunta, di chi ha collaborato a formulare provvedimenti pienamente illegittimi. Conferma invece ciò che più volte anch’io mi ero permesso di rilevare e che hanno dimostrato in sede di giustizia i legali della comunità, è un colpo durissimo alla credibilità dell’amministrazione della destra a trazione leghista, che avviene all’indomani dell’approvazione della variante-stadio, traballante e condizionata dal sopruso tentato in contrasto alla Costituzione per limitare la libertà di culto di nostri concittadini. Una variante che si è subito dimostrata un inganno contro tante speranze. Conti ha voluto di fare il forte con i deboli, non ha ascoltato chi gli consigliava di stare nei binari della legge, non ha ascoltato neppure le parole sagge e rispettose della Chiesa, pisana e toscana. Difficile ora reggere una sconfitta di portata tanto devastante. Decenza imporrebbe le dimissioni di chi ha fatto errori cosi ingiustificabili, perché la città possa esprimere il giudizio che deve dare su fatti, i più gravi ma non i soli, che minano l’affidabilità del governo del Comune”.

In un’intervista a La Nazione il deputato della Lega Edoardo Ziello osserva che “un conto è vincere il ricorso al Tar e comprare dei terreni, un altro è costruire una moschea. Sull’area in questione vi è un doppio vincolo: archeologico e paesaggistico e non lo possiamo ignorare. Inoltre, il quartiere di Porta a Lucca ha una forte vocazione residenziale. E, questo vale per una ferrovia come per una moschea, quando si realizzano delle infrastrutture è necessario sempre valutare l’impatto sul luogo dove esse andranno a ricadere”. Quanto alla Variante stadio, assicura: “La sentenza non mette in discussione l’intera variante ma solo la particella relativa alla moschea”.

Come andrà a finire? Ricorso o no difficilmente potrà essere negato il diritto alla preghiera (e il luogo per poterlo fare) di una comunità. Da parte sua l’amministrazione ha non solo il diritto ma anche il dovere di regolamentare e programmare lo sviluppo del territorio, tenendo conto delle varie esigenze della città e anche delle proprie scelte di indirizzo politico. Una soluzione potrebbe arrivare attraverso una mediazione: mettersi intorno a un tavolo e, superando le vecchie polemiche, ragionare insieme per individuare un’area dove far sorgere il luogo di culto. Ma dal centro islamico mettono le mani avanti: “Se deve essere intorno all’inceneritore non se ne parla nemmeno. Ci serve una zona dove sia possibile arrivare con facilità”.

 

Foto: il progetto della moschea di Pisa

 

4 Comments

  1. remo balestra Reply

    aveva ragione la Grande giornalista FALLACI, l’ ISLAM ed i suoi seguaci, altro non sono che una ideologia sanguinaria e crudele, lo hanno dimostrato nei secoli passati, e noi stupidi e servi, saremo le future vittime, e sarà troppo tardi quando capiremo chi sono ???

  2. remo balestra Reply

    aveva ragione la Grande giornalista FALLACI, l’ ISLAM ed i suoi seguaci, altro non sono che una ideologia sanguinaria e crudele, lo hanno dimostrato nei secoli passati, e noi stupidi e servi, saremo le future vittime, e sarà troppo tardi quando capiremo chi sono ???mai scritto alcun commento, ma se tocchi i comunisti sei subito bandito

  3. remo balestra Reply

    ISLAM, religione creata da un pedofilo , dove non esiste libertà alcuna,peggio del clero ai tempi della inquisizione di triste memoria, ma attuale con loro

  4. remo balestra Reply

    dimostrazione lampante che chi tocca comunisti ed islamici è tacciato di essere fazista…povera Itaglia

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