L’Arpat ha sottoposto ad attente analisi il mare della costa toscana, da Nord a Sud. I risultati emersi sono molto buoni: il 99,3% dei 592 km di costa (isole comprese) risulta “eccellente”. Insomma, il massimo dei voti secondo l’agenzia regionale per la protezione ambientale. Solo una zona, fra quelle controllate, è stata bocciata: è quella di Rio Felciaio, a Livorno, dove è stata vietata la balneazione. Sempre a Livorno c’è da segnalare il voto “sufficiente” (non una bocciatura ma neanche una situazione esaltante) per le acque di Accademia Sud. In tutto sono sette i luoghi di balneazione valutati come “buoni” e ben 265 quelli “eccellenti”.
– Qui è possibile leggere i voti di tutte le acque destinate alla balneazione
Ogni anno le Regioni individuano le acque dove si può fare il bagno e i relativi punti di monitoraggio (tanto per le acque costiere quanto per le acque interne) nonché le aree in cui la balneazione è vietata in modo permanente. A causa dell’emergenza sanitaria per il coronavirus quest’anno i controlli sono iniziati un po’ in ritardo rispetto al solito, ma dall’11 maggio i quasi seicento chilometri di costa balneabile della Toscana sono stati controllati.
La qualità delle acque di balneazione è un indicatore significativo del carico di acque non depurate che arrivano in mare dai corsi d’acqua. Ma, come sottolinea l’Arpat, esistono ancora aree non servite da fognature, allacci alle fognature mancanti e insufficiente funzionamento del sistema depurativo, con episodi di “inquinamento temporaneo” che determinano inevitabili “divieti temporanei di balneazione”. Per superare questi problemi occorrono azioni di risanamento di carattere strutturale e i necessari investimenti da parte delle istituzioni.
Da giugno parte anche un altro importante monitoraggio, quello per rilevare la fioritura dell’alga potenzialmente tossica Ostreopsis ovata, che in passato si è sviluppata anche in Toscana, specie nei periodi più caldi dell’estate.
Foto in alto: Cala Violina (Grosseto) / Pixabay
