In questo difficile momento in cui, a fatica, si cerca di tornare alla normalità, tentando prima di tutto di far ripartire l’economia, ci siamo chiesti come stiano andando le cose a Siena e che ne sarà del Palio, la spettacolare e storica corsa dei cavalli sul tufo di piazza del Campo, che ogni anno conquista i senesi ma non solo. Lo abbiamo domandato a una collega di Siena, Susanna Guarino, che ringraziamo per l’intervento.

– – – – – –

Non sarà steso il tufo in Piazza del Campo, non saranno montati i palchi. I cuori dei popoli delle diciassette contrade non batteranno all’unisono al suono del Campanone. I Palii del 2020 sono stati annullati. Una decisione difficile ed epocale presa da sindaco, prefetto e priori. Era dagli anni della guerra che il Palio non veniva sospeso, ma appena cessarono di piovere bombe, la prima cosa che i senesi fecero fu di riportare in Piazza i cavalli. Per Siena il Palio è vita, e la vita resterà sospesa per un lunghissimo anno.

Una decisione che non impatta solo sui sentimenti, ma anche, fortissimamente, sull’economia della città. Perché è inutile negarlo, il Palio è anche un business, è il momento di massima affluenza turistica, è una ricchezza che permette alla città di andare avanti.

Il danno maggiore sarà per i commercianti, soprattutto per il reparto ristorazione e alberghiero, già gravemente danneggiato dagli effetti del lockdown causato dal Coronavirus. Una parte consistente dei ristoratori che si affacciano sulla magnifica Piazza sta valutando se riaprire i battenti. I loro clienti preferenziali sono quei turisti che adesso Siena non vede da mesi, e che per mesi non vedrà.

Il Comune ha messo in atto tutti i sistemi di aiuto possibile, dall’azzeramento delle tasse comunali al suolo pubblico gratuito, ma l’assenza di turismo è un macigno che rende difficile una ripresa, davanti ad affitti stellari e agli ingenti costi del personale necessario a mandare avanti attività di grandi dimensioni.

La Piazza è vuota, priva del calpestio di migliaia di visitatori giornalieri. La natura se ne riappropria, con la verbena che si fa spazio tra i mattoni. “Nella Piazza del Campo ci nasce la verbena” dice un canto caro ai senesi, ma nessuno l’aveva mai vista crescere rigogliosa come adesso. Una natura che ha fatto di Siena e della sua provincia un territorio di richiamo da tutto il mondo. Pensiamo ai panorami paradisiaci della Valdorcia, al richiamo dei paesaggi del Chianti, al tracciato storico della Francigena, adesso orfani di facoltosi americani, russi e asiatici.

Una mazzata per un territorio che stava rialzando la testa dopo gli anni bui dei dissesti dei suoi maggiori organismi, prima di tutti la storica Banca Monte dei Paschi che adesso non è più il fulcro economico della città.

Susanna Guarino

 

E MENTRE SIENA DORME
(Canto della Verbena)

E mentre Siena dorme tutto tace, e la luna illumina la torre
Senti nel buio, sola nella pace, sommessa Fontegaia
Che canta una canzon, d’amore e di passion…

Nella Piazza del Campo, ci nasce la verbena
Viva la nostra Siena, viva la nostra Siena
Nella Piazza del Campo, ci nasce la verbena
Viva la nostra Siena, la più bella delle città!

Foto dalla pagina Fb del sindaco Luigi De Mossi
Autore

Scrivi un commento