Autorevoli scienziati mondiali hanno dichiarato che la pandemia cinese ancora in atto non avrà termine nel breve tempo e perciò dobbiamo rivedere tutto il nostro sistema sanitario. Proponiamo quindi di costruire reparti ospedalieri separati, autonomi e specializzati per le malattie infettive come nel secolo scorso fu fatto per la “tubercolosi”: a Pisa c’era l’Ospedale S. Chiara ma il “sanatorio” era a Cisanello. Dobbiamo rafforzare la nostra industria chimico-farmaceutica, impoverita dalle sventurate delocalizzazioni produttive, per realizzare qui gli impianti necessari per produrre reagenti per le diagnosi e farmaci per le cure delle malattie: non possiamo dipendere dall’industria cinese anche per la semplice tachipirina, come ora denunciano diversi organi di stampa.

Ma questa pandemia ha provocato anche uno stop rilevante alle attività produttive che metterà in ginocchio la nostra economia. Occorre supportare gli italiani affinché non cadano in povertà e rivedere quindi la priorità degli investimenti che non dovranno più essere finalizzati al progetto bocciato dell’aeroporto di Peretola, di cui ora anche il sindaco di Firenze non ne avverte più la necessità, o a quello della Darsena Europa che numerosi operatori portuali già erano scettici circa i benefici. Per prima cosa bisogna salvaguardare l’esistente per esempio con opere di manutenzione dei ponti per evitarne il crollo e degli edifici per aumentarne la resistenza ai terremoti.

Per quanto riguarda la nostra Regione, riteniamo che sia il momento di mettere in cantiere opere necessarie per lo sviluppo del territorio litoraneo: aggiungere una terza corsia all’A11 completandola fino a Grosseto, implementare il collegamento ferroviario veloce con Firenze, fare la tangenziale N/E di Pisa. Ed inoltre: spostare l’attuale “collo d’oca” ferroviario nella linea PISA-VADA così da liberare un’area da destinare alla seconda pista di atterraggio dell’aeroporto Galilei, utilizzare la ferrovia elettrificata a binario unico PISA-VADA non solo per le merci ma anche per i passeggeri provenienti dai comuni dell’entroterra continuandone poi l’elettrificazione fino a Volterra.

E per quanto riguarda la nostra città, irrobustiamo o ricostruiamo l’attuale declassificato e fragile “ponte della Cittadella” per percorrerlo nei due sensi di marcia, ed infine mettiamo a disposizione dell’ Università/CNR uno spazio lungo il “canale dei navicelli” per realizzare una “vasca navale” per la verifica e messa a punto di scafi ed eliche in supporto ai cantieri navali qui aperti, oppure una “vasca di simulazione” da utilizzare per i test di erosione costiera utilizzando a questo nuovo scopo, per esempio, lo stabilimento ex-Siticem da anni abbandonato.

Stefano Ghilardi
Presidente Associazione Amici di Pisa

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