A lanciare l’allarme è Confindustria Toscana. “Rimandare la riapertura delle aziende indebolirà ulteriormente la tenuta del sistema economico regionale, già messa a dura prova dalla crisi e che, si stima, sta già perdendo 1,2 miliardi di euro al mese di valore aggiunto”. In una nota il sistema confindustriale della Toscana esprime “forte preoccupazione per l’ulteriore blocco di tutte le attività produttive”.

Il presidente di Confindustria Toscana, con i presidenti di Confindustria Firenze, Confindustria Livorno Massa Carrara, Confindustria Toscana Nord, Confindustria Toscana Sud, Unione Industriale Pisana, sottolinea come la nostra sia una terra di filiere fortemente integrate, dove “il blocco ha già comportato un fermo significativo delle attività industriali. Uno stop che, in numerosi territori ha toccato punte del 90%, con un forte impatto sulla situazione delle aziende e sulla possibilità di ripresa. Perché la recessione già in atto non si trasformi in una depressione dai costi sociali altissimi, con la perdita irreversibile di settori-chiave della nostra economia, il sistema confindustriale toscano chiede di riprogrammare in tempi rapidi la ripartenza del motore produttivo regionale, mettendo al primo posto la sicurezza dei lavoratori, ma rimodulando la stessa definizione di settore strategico”.

Già adesso molte imprese registrano un calo delle commesse dovuto all’impossibilità di produrre e consegnare; più questa situazione si protrarrà nel tempo, più il fenomeno si accentuerà, aumentando le difficoltà della ripartenza. Inoltre, anche le imprese che ad oggi continuano ad operare, incontrano notevoli difficoltà di approvvigionamento, dovendo agire in contesto produttivo che conta oltre il 70% delle aziende chiuse. Occorre cominciare a lavorare alla “fase due”, perché – come ha detto anche il presidente di Confindustria Boccia – il motore economico si può fermare con un decreto, ma non può ripartire con un decreto. È necessario lavorare insieme, istituzioni e imprese, su una strategia per la ripartenza da varare con tempi industriali.

 

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