Com’è noto purtroppo gli anziani sono i soggetti più a rischio rispetto al coronavirus. Dopo gli oltre duecento casi di persone positive al Covid-19 fra i degenti delle Residenze sanitarie assistenziali (Rsa), soprattutto in quelle delle Asl Toscana centro e nord ovest, la Regione Toscana ha deciso di procedere con un controllo a tappeto per gli ospiti e gli operatori delle strutture. Parte così lo screening di massa in tutte le residenze sanitarie, a partire da quelle fino ad ora più interessate. Il presidente Enrico Rossi vara una nuova ordinanza che regola l’uso degli esami a tappeto in tutte le Rsa, Rsd e strutture socio-sanitarie della regione. Al via da oggi 5.000 test sierologici nelle aeree più colpite della Asl Toscana centro e 1.600 in quelle della nord ovest. Rossi chiede anche ai soggetti privati di convenzionarsi con la Regione per effettuare screening a tappeto anche nelle Rsa. Nel caso in cui gli esami riveleranno la presenza del virus, gli ospiti e i lavoratori delle strutture contagiati verranno separati dalle persone negative e poste in isolamento, se possibile all’interno della stessa struttura, altrimenti in un’altra residenza sanitaria idonea alla quarantena.

In Toscana intanto si registrano 196 nuovi casi positivi al coronavirus nelle ultime ventiquattro ore, per un totale di 4.608 contagiati dall’inizio dell’emergenza. Sino ad ora sono 37 le guarigioni virali (i cosiddetti “negativizzati”, risultati negativi al test ripetuto per due volte a distanza di 24 ore), 101 le guarigioni cliniche (senza più sintomi ma non ancora negativizzati) e 244 i decessi. I casi attualmente positivi in cura rimangono dunque 4.226.

“Da più parti arrivano chiari e preoccupanti segnali relativi alla sempre maggiore carenza di medici ed infermieri nelle Rsa”, ha detto Elisa Montemagni, capogruppo della Lega nel Consiglio regionale della Toscana. “Purtroppo, infatti, diversi operatori sono stati contagiati dal coronavirus ed ovviamente non possono più prestare la loro fondamentale opera assistenziale nelle varie strutture. E’ urgente, quindi, che venga incrementato il numero dei sanitari per consentire a queste residenze sanitarie di essere nuovamente operative in un momento particolarmente complesso e drammatico, stante, purtroppo, i tanti infettati e deceduti in diverse Rsa della Toscana. Non bisogna sottovalutare minimamente la problematica poiché se la criticità non verrà tempestivamente risolta, si rischia seriamente che gli anziani degenti non abbiano più le quotidiane cure necessarie. Insomma – conclude Montemagni – è sicuramente fondamentale fare controlli a tappeto nelle Rsa, ma anche reintegrare il personale che è stato, ahimè, falcidiato dal coronavirus”.

A livello nazionale c’è da registrare l’appello del Garante per i diritti delle persone private della libertà, Mauro Palma: “Ad oggi nelle Rsa sono ospitate 88.571 persone” e va posta una “speciale attenzione per la prevenzione e i controlli” in questa fase di emergenza sanitaria. “Le istituzioni sono presenti, in questo momento di difficoltà, in cui gli ospiti di queste strutture non possono avere il contributo delle loro famiglie dalle istituzioni viene un messaggio di garanzia di cura e di attenzione alle criticità”.

Cosa sono le Rsa

Introdotte nel nostro Paese a metà degli anni Novanta, le Rsa sono strutture non ospedaliere (ma con impostazione e protocolli sanitari) che ospitano persone non autosufficienti che non possono essere assistite in casa e che hanno bisogno di cure specifiche  e di una particolare assistenza sanitaria. Gestite da enti pubblici o privati, per richiedere l’accesso è necessario fare riferimento alle Asl o al servizio sociale del comune competente. Le spese in parte sono a carico del Servizio sanitario nazionale, in parte del Comune e in parte dell’utente.

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