Duro botta e risposta tra il virologo Roberto Burioni e il sindaco di Firenze, Dario Nardella. Il professore ha criticato la scelta del Comune di Firenze di tenere aperti gratuitamente alcuni musei nel fine settimana. “A Firenze abbiamo lanciato una campagna per i musei civici aperti e gratuiti dal 6 all’8 marzo, ovviamente con controlli – ha detto Nardella – Ma abbiamo bisogno di mandare messaggio di speranza”. La replica di Burioni non si è fatta attendere: “Complimenti a Firenze, il modo migliore per combattere la diffusione di un virus estremamente contagioso. Tanta gente tutta insieme dentro al museo. Il coronavirus ringrazia”.

L’iniziativa del capoluogo toscano era stata annunciata dal sindaco lo scorso 28 febbraio: “Firenze è aperta, i suoi musei sono aperti. Per combattere la psicosi abbiamo deciso di renderli gratuiti per tutti dal 6 all’8 marzo. Cultura batte paura! #modellofirenze”.

Nardella ha risposto all’accusa di Burioni precisando alcune cose: “Nessuno pensa alla calca dei musei: abbiamo previsto ingressi contingentati e tutte le precauzioni del caso-ha aggiunto Nardella -. Non si tratta degli Uffizi, ma dei musei civici che sono già gratuiti per i fiorentini un giorno al mese. Ciò che vogliamo dire al mondo è che Firenze non chiude. Con tutte le cautele e le attenzioni che questa emergenza ci impone e nel rispetto delle ordinanze di regione e ministero, dobbiamo affrontare anche un’altra emergenza pesante, quella economica e dei posti di lavoro”.

3 Comments

  1. Untrate contingentate! Già, e quelli che stanno fuori ad attendere, tutti ad 1,5 metri di distanza l’uno dall’altro vero? Ma forse mi sbaglio: è risaputo, infatti che il virus non si trasmette all’interno dei musei, ma solo all’esterno; ergo, chi entra nel museo ne è immune per assioma.

  2. Cioè una delle cose che noi dove possiamo incassare, lui li fa entrare gratis? Allora offritegli pure l’albergo gratis e l’esenzione della tassa di soggiorno già che ci siamo.

  3. roberto ferdeghini Reply

    La stessa scelta della processione dei Promessi Sposi per fermare la peste a Milano.

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