Paolo Lazzari

Un saluto romano. Sarebbe stato questo il gesto capace di far detonare un vero e proprio parapiglia lo scorso lunedì sera: il teatro è quello di una gara di terza categoria, sul campo della Croce Verde di Viareggio (il “Basalari”, nel quartiere Marco Polo). Dall’altro lato c’è la Calcistica Popolare Trebesto, formazione seguita da una sessantina di rumorosi supporters arrivati da Lucca per fornire il loro sostegno. Trebesto – come noto nella città murata e negli immediati dintorni – è un gruppo fortemente legato ai valori della sinistra più radicale: “La Trebesto – si legge nelle informazioni scritte sui social del club – è una realtà sportiva autogestita e anti-capitalistica. Una realtà orizzontale senza padroni, che ripudia ogni forma di razzismo, fascismo o sessismo”.

La gara scivola via tranquilla per tutti i novanta minuti e, sul campo, la compagine lucchese conduce per 1-3. A ridosso del fischio finale, però, ecco l’episodio che incrina l’armonia: secondo le prime ricostruzioni un giocatore della Croce Verde si sarebbe recato sotto lo spicchio dell’impianto che ospitava i fan della Trebesto, rivolgendo loro un saluto romano. Abbastanza per innescare una reazione immediata da parte dei supporters: gli animi si fanno subito molto agitati e la rissa è dietro l’angolo, anche se le versioni fornire da entrambe le parti chiamate in causa divergono. Da un lato, infatti, il mister della Croce Verde, Matteo Leva, dichiara: “A fine fine partita un mio giocatore ha fatto un gesto, che però io non ho visto, ai tifosi ospiti. Loro erano già parecchio esagitati e hanno dato in escandescenza. Voleva buttare giù la rete che faceva da divisorio con il campo per aggredire in massa il nostro giocatore, che è stato minacciato in ogni modo”.

Sui propri canali social, invece, la Trebesto fornisce una ricostruzione differente dei fatti: “Una sera di sport, tifo e passione – si legge – rovinata da un gesto ridicolo e provocatorio. Al termine della partita Croce Verde-Trebesto vinta dalla squadra Giallonera, un giocatore avversario si è rivolto ai nostri tifosi, che fino a quel momento non avevano offeso nessuno in alcun modo, prima facendo il gesto del dito medio, poi aggiungendo il saluto romano. Riteniamo inaccettabile a prescindere ogni forma di fascismo, a maggior ragione se fatta su un campo da calcio e in modo ovviamente provocatorio. Alla fine delle ostilità, nel momento delle strette di mano tra i giocatori che hanno combattuto fino a un momento prima, in cui lo sport mostra la sua vera essenza, il fatto che ci siano persone che pensano ad offendere e provocare apertamente la tifoseria avversaria (che ribadiamo, per 90′ ha fatto esclusivamente il tifo per la propria squadra, come sempre), è inaccettabile. In ogni campo di provincia, ad ogni partita, non ci stancheremo mai di dirlo: via i fascisti dallo sport!”.

Secondo quanto ricostruito da diversi testimoni che stavano assistendo all’incontro, sarebbe stato necessario l’intervento di sette volanti – tra polizia e carabinieri – per scongiurare una pericolosa mega rissa a fine gara.

Foto: Trebesto (Facebook)

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1 Comment

  1. antonio c. Reply

    sette volanti per scongiurare una mega rissa che questi “anticapitalisti, antifascisti, antirazzisti” volevano scatenare in nome del sano sport in amore e armonia …. mi fai il dito medio ? peggio ancora, mi saluti alla romana ? e io ti gonfio di botte in nome dell’amore.
    Che bella la democrazia.

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