La sfida per la candidatura M5S alle Regionali toscane era un déjà vu. Cinque anni fa al ballottaggio tra Giacomo Giannarelli e Irene Galletti aveva vinto il primo, carrarino, fedelissimo di Di Maio. Stavolta invece a prevalere è la Galletti, pisana, molto più a sinistra del collega, vicina alle posizioni del presidente della Camera Roberto Fico. Nella votazione delle “Regionarie” sulla piattaforma Rousseau Galletti ha ottenuto 859 voti (57.1%) battendo il collega consigliere regionale Giacomo Giannarelli, fermatosi 646 voti (42.9%). La votazione, com’è noto, è riservata gli iscritti al movimento residenti in Toscana: si è arrivati al ballottaggio perché nella consultazione di martedì scorso nessun candidato aveva raggiunto il 50% più uno dei voti. In tutto i voti sono stati 1505.

Giannarelli, capogruppo in consiglio regionale, riceve il contentino dell’elezione a “facilitatore in Toscana”, strumento di raccordo tra gli eletti e il movimento. Non sarà da solo, accanto a lui Silvia Noferi, vicinissima al ministro Bonafede: entrambi si occuperanno di “relazioni esterne”. Gli altri facilitatori toscani sono: Stella Sorgente, ex vice sindaco a Livorno e candidata sindaco nel 2019, Manuela Bellandi, attivista di Lucca (si occuperanno di formazione e coinvolgimento); Tommaso Pierazzi, consigliere comunale di San Giovanni Valdarno, Luca Lauricella, attivista di Pisa (si occuperanno di relazioni interne).

Ma che linea avrà il Movimento 5 Stelle in Toscana dopo la scelta del nuovo leader? “C’è bisogno di ritornare all’unità e smettere di pensare alle correnti per proseguire il percorso iniziato 11 anni fa”, spiega Galletti. Ritorno alle origini e al movimentismo pentastellato della prima ora? Staremo a vedere. Intanto c’è da capire che tipo di campagna elettorale verrà fatta per le Regionali, ovvero a quale livello di durezza arriverà lo scontro con il candidato del centrosinistra Eugenio Giani. “Un dialogo costruttivo col Pd c’è sempre stato – spiega Galletti al Tirreno -. Ma il modo in cui è nata la candidatura di Giani rende un avvicinamento impossibile, anche solo per ciò che dichiara su aeroporto di Firenze e inceneritori. È lontanissimo da quello che siamo. I margini sono azzerati”.

Il tema degli aeroporti, quello di Pisa e quello di Firenze (in eterna competizione anche se ormai fusi in un’unica società) sarà centrale nella campagna elettorale grillina. Il M5S vuol cercare di spostare il baricentro politico da Firenze alla costa (Massa, Carrara, Lucca, Pisa, Livorno e Grosseto). La Toscana, infatti, non è solo Firenze e dintorni.

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