Rivoluzione in arrivo nell’assistenza degli anziani. Dopo un accordo tra Regione Toscana e sindacati (Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp) parte un progetto sperimentale per un nuovo modello di assistenza rivolto alle persone non autosufficienti. “Dobbiamo riuscire a garantire a tutti gli anziani il diritto all’assistenza”, ha detto il presidente della Regione Enrico Rossi a margine della firma del progetto “A casa in buona compagnia”. Vediamo subito un po’ di numeri, tenendo conto che la popolazione sta invecchiando sempre più. Attualmente in Toscana vi sono almeno 80mila persone non autosufficienti, e si ritiene che nell’arco di dieci anni possano diventare 100mila. Il 56% di queste persone soffre di almeno una malattia cronica.

“La non autosufficienza – spiega Rossi – rappresenta un momento drammatico per le persone anziane e le loro famiglie. La Regione ha fatto molto, mettendo risorse aggiuntive per 80 milioni di euro, ma i soldi continuano a mancare così come manca una legge nazionale. Prima ancora di destinare altre risorse, vogliamo avere un quadro chiaro della situazione per poi mettere in essere un intervento preciso e puntuale che definisca quale tipo di assistenza deve essere erogata, in che modo, preferibilmente a casa, ma anche in strutture dedicate. Affidiamo ad una commissione il compito di elaborare questo modello toscano, che mi risulta suscitare interesse anche a livello nazionale”.

Rossi giudica prioritario “dare a tutti un uguale trattamento, indipendentemente dal reddito e dalla condizione sociale”. Su questo punto uno potrebbe chiedersi che senso abbia mettere sullo stesso piano chi possiede varie case e ha un bel conto in banca e chi, invece, è costretto a vivere con poco. Il primo, infatti, sulla carta ha i mezzi per pagarsi un aiuto, che invece il secondo non ha. “Per intervenire in modo adeguato – spiega Rossi – è necessario istituire a livello nazionale un fondo basato sulla fiscalità progressiva in modo tale da poter garantire a tutti il diritto all’assistenza e colmare una storica lacuna che ha il nostro Stato”.

Ma in concreto di quali interventi stiamo parlando? Il punto di riferimento è il progetto Kotona di Helsinki, che punta ad assistere gli anziani a casa, con pasti consegnati a domicilio, visite mediche e monitoraggio delle condizioni di salute effettuato a distanza. Si tratta, quindi, di avvalersi di tecnologie per controllare e assistere le persone a distanza, nelle loro case o in residenze di cohousing, con diagnosi e monitoraggio dello stato di salute. Forse manca qualcosa, la compagnia. Tenendo conto che la solitudine, fra tutti i mali, forse è quello che più fa male all’essere umano. Ma su questo aspetto possono esercitare un ruolo importante anche il volontariato e le

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