Nessuno si è fatto male. Ma è solo una fortunata coincidenza. In una scuola di Massa è crollato un pezzo di solaio. Si tratta del liceo pedagogico Giovanni Pascoli che si trova in viale della Stazione a Massa. Il crollo è avvenuto il giorno del rientro a scuola, il 7 gennaio, durante l’orario delle lezioni. Gli studenti di tutto l’istituto sono stati fatti uscire dalle aule e subito è intervenuto il personale tecnico della Provincia di Massa Carrara per effettuare un sopralluogo. La scuola resterà adesso chiusa per due giorni per effettuare, in tutte le aule, le verifiche strutturali.

“È molto grave, sono preoccupato – dichiara Gianni Lorenzetti, presidente della Provincia di Massa Carrara -. Le scuole cadono a pezzi e noi non abbiamo i soldi per la manutenzione che occorrerebbe. Ogni volta siamo costretti a interventi tampone quando ci sarebbe bisogno di una cura da cavallo per la maggior parte dei nostri istituti. Purtroppo 5 anni di annullamento delle province hanno portato a questa situazione. E i conti cominciano ad arrivare”.

Il preside del liceo, Massimo Ceccanti, osserva che “il vero problema è lo stato dell’ente responsabile delle scuole, ogni volta la provincia ci dice che non ha soldi ma questa situazione deve terminare perché in gioco c’è la sicurezza degli studenti. Questi soldi devono essere trovati”.

“I nostri studenti rappresentano il più grande patrimonio dell’Italia e, come dimostrano le tragedie sfiorate a
Massa Carrara e a Sassari, è urgente un piano straordinario di investimenti per metterlo in sicurezza e ristrutturare gli edifici scolastici”. Lo dichiara Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti. “Un ritorno sui banchi – prosegue – che ha rischiato di trasformarsi in dramma e che si aggiunge ad altri episodi analoghi verificatisi con allarmante frequenza nei nostri edifici scolastici. Da molto tempo, ormai, denunciamo l’inadeguatezza strutturale di tante scuole italiane che, oltre all’incolumità di alunni e docenti, compromette anche l’aspetto didattico”.

“Un intelligente piano di investimenti dedicato alla ristrutturazione e all’adeguamento funzionale degli edifici scolastici  – conclude – può essere un volano importante per lo sviluppo economico del Paese, soprattutto se libero dai vincoli di bilancio imposti dall’Unione europea. Occorre che la politica trovi la modalità adatta per superare due tradizionali grandi barriere che in Italia spesso ostacolano i processi di rinnovamento: le pastoie burocratiche e il rischio corruzione”.

“Non è accettabile quello che è accaduto – sottolinea il consigliere regionale Paolo Marcheschi (FdI) . Soltanto per fortuna i calcinacci non hanno ferito gli studenti. E adesso la scuola rimarrà chiusa per due giorni. Si vedono, purtroppo, le nefaste conseguenze delle mancate riforme del Centrosinistra di matrice renziana. Promesse mai mantenute, il grande bluff degli investimenti per l’edilizia scolastica italiana così come la mancata abolizione delle province a cui sono stati tolti i fondi ma sono state lasciate le competenze. Risultato: non si fa più manutenzione nelle scuole!”.

Scrivi un commento