Ricordate il professor Emanuele Castrucci, balzato alle cronache per il tweet in cui parlava di Hitler? In pensione dal 1° gennaio 2020 il docente di filosofia del diritto dell’Università di Siena torna a far parlare di sé scrivendo su Twitter la seguente frase: “Non sono nazista e nemmeno filonazista. Il mio account è stato chiuso. Saluti a tutti”.

Cosa è successo di nuovo e perché si torna a parlare di Castrucci? Il Tribunale del Riesame ha accolto il ricorso della Procura di Siena stabilendo che il profilo Twitter del prof va posto sotto sequestro. Il gip del Tribunale senese aveva respinto la richiesta di sequestro, sostenendo che in quei tweet non ci fossero gli estremi del reato di propaganda e istigazione all’odio razziale, ma solo una rilettura storica e apologetica della figura di Hitler. Il Riesame ha disposto anche che l’inchiesta venga trasferita da Siena a La Spezia, nella cui provincia Castrucci risiede. L’entrata in pensione di fatto ha bloccato la richiesta di destituzione del docente dall’Ateneo di Siena.

Ma torniamo al Castrucci pensiero. Poco prima che gli venisse chiuso il profilo in quattro tweet ha provato a spiegare la propria posizione: “Non sono nazista e nemmeno filonazista. Se mi sono occupato dell’argomento è perché, da filosofo della storia, riconosco che 75 anni fa si è verificato uno snodo definitivo riguardo all’interpretazione della storia mondiale e alla comprensione del destino di una civiltà”. “Le mie idee non conformi al mainstream storiografico che la ‘storia scritta dal vincitore’ ci ha propinato sui fatti avvenuti nell’ultimo secolo ha fatto sì che io sia stato scelto come capro espiatorio in una vergognosa campagna denigratoria orchestrata dai mezzi di comunicazione”. “I padroni del circolo mediatico, nel ribadire ad ogni istante il loro servilismo senza critica, vedono in ogni tentativo di critica radicale dei criteri ultimi di legittimità dell’Occidente un pericolo mortale. Per questo sono stato azzannato da una muta sbavante di cani”.

Il prof conclude così: “Ma nessuno può seriamente pensare che la questione dell’interpretazione storiografica del destino di una civiltà possa essere risolto in sede giudiziaria, facendo leva su meccanismi emotivi infantili per orientare le masse, in base al riflesso pavloviano: nazismo? orrore!”.

Castrucci è bravo a giocare con le parole. Ma quella frase che ha scritto (con la foto di Hitler) continua a non piacerci. Ve la riproponiamo:

Vi hanno detto che sono stato un mostro per non farvi sapere che ho combattuto contro i veri mostri che oggi vi governano dominando il mondo”.

3 Comments

  1. lorenzo van perg Reply

    ma chiudetelo una sola settimana in un lager…stesso trattamento riservato a ebrei..detenuti politici..gay e rom…poi vedrete come piagnucolera’ e chiedera’ perdono

    • per combattere un mostro ci vuole un altro mostro, vince sempre il più cattivo

  2. per combattere un mostro serve un altro mostro,vince sempre il mostro più cattivo

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