Paolo Lazzari

Ce ne sono davvero per ogni gusto: vivente, dipinto, meccanico, scenico, storico, tradizionale… di cosa stiamo parlando? Dei presepi lucchesi, ovviamente. Con il Natale alle porte un giro fuori e dentro le mura si rende una tappa obbligata, quasi un balsamo per lavare via lo stress dell’anno che sta per svoltare, immergendosi in una tradizione millenaria. La Lucchesia, del resto, è terra di ingegnosi artigiani ed abili figurinai, conosciuta in tutto il mondo per l’eterogeneità di quella che è la più antica rappresentazione della natività. Chi giunge da fuori per ammirare questi capolavori fatti a mano non è quindi soltanto affascinato dalla bellezza che cattura gli occhi, ma anche dalla storia che racconta ogni singolo presepe.

Qualche esempio? Se vi recate dentro le mura una tappa obbligatoria è il presepe vestito risalente al Seicento, allestito ogni anno davanti all’altare della chiesa barocca di Santa Maria Corteorlandini. Grandi statue di gesso, paglia, cartapesta e legno (le più pregiate) animano questa storica rappresentazione: valorizzati con fini sete e drappeggi, i personaggi compongono una vera e propria sceneggiatura studiata nei minimi dettagli ormai più di tre secoli fa.

Se invece vi spostate sulle celebri colline lucchesi, scoprirete che queste non sono soltanto meta per chi ama il buon vino e la vita slow. Addentrandovi a Ciciana, un piccolo borgo dove il tempo sembra cristallizzato, potrete apprezzare uno dei maggiori presepi poliscenici d’Italia. I visitatori vengono guidati da un commento sonoro che li accompagna per tutta la visita con una suggestiva spiegazione della creazione, fino alla nascita di Gesù.

La foto in alto e questa sopra sono del presepe poliscenico di Ciciana

Ma il presepe probabilmente più noto in lucchesia resta quello “vivente” di Barga: la sera dell’antivigilia di Natale – il 23 dicembre – un corteo di figuranti sfila con le sue vesti storiche per la cittadina, fino a raggiungere il Duomo, dove la natività viene annunciata con il passaggio di una stella cometa.

Nel corso del tempo, un po’ come succede specialmente a Napoli, i presepi sono diventati un indotto non solo turistico per queste terre: a Bagni di Lucca ed a Coreglia Antelminelli, ma più in generale in tutta la piana lucchese, sorgono aziende specializzate nella fabbricazione delle statuine in gesso che poi vengono esportate in tutta Italia e nel resto del mondo, per impreziosire il Natale di migliaia di famiglie diverse.

Paolo Lazzari

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