Paolo Lazzari

Salvo, almeno per il momento. Vincenzo Montella può lasciarsi andare ad un agognato sospiro di sollievo, dopo il pareggio colto in extremis contro l’Inter. Se fosse stata ancora sconfitta – e di ennesimo insuccesso si parlava, alle soglie del ‘92 – probabilmente oggi l’ex aeroplanino avrebbe svuotato l’armadietto. Invece ci ha pensato Dusan Vlahovic, il ragazzino dalle spalle larghe e la tempra di chi sente di non avere nulla da perdere. Lo scatto con cui il serbo ha bruciato Skriniar, quando ormai il film della gara al Franchi segnava i titoli di coda ed in molti si erano già alzati, sembra la metafora di un ultimo, affannoso, colpo di coda. Il diagonale che si infila alle spalle di Handanovic, il lieto fine che Montella non leggeva da tanto, troppo tempo, al termine del suo personalissimo libro viola. Che di fiabesco, sia ben chiaro, ha poco se non nulla. GUARDA LA SINTESI DELLA PARTITA

Eppure la Fiorentina, pur denotando la consueta sterilità in fase offensiva, ha giocato alla pari della prima della classe (certo, da ieri, in coabitazione con la Juve). Ed a questa squadra mancava Franck Ribery, il fenomeno francese giunto in riva all’Arno con le stimmate del pensionato di lusso e che, invece, ha scompigliato retroguardie e certezze. Manca da tempo anche il miglior Chiesa: Federico resta l’ombra incerta del giocatore ammirato la scorsa stagione. All’appello vengono meno anche le prestazioni di Milan Badelj – un tempo faro del centrocampo – il fatto che le riserve non siano all’altezza dell’undici titolare ed una manciata di fortuna in più rispetto alla salute degli uomini chiave, come Pezzella.

Una matassa di problemi che, alla fine, sono stati sbrogliati ancora una volta da un ragazzino di appena diciannove anni. Il pari con i nerazzurri restituisce ossigeno buono per chi annaspa nella mediocrità e regala anche qualche certezza: Dragowski è stato di nuovo strepitoso. Anche Pradè, sulla graticola, inspira avidamente ed annuncia l’arrivo di un attaccante per gennaio. Barone e Commisso, dal canto loro, possono diluire la frustrazione. E Montella continua ad ondeggiare incerto su un filo che adesso si fa solo leggermente più spesso: già, ma fino a quando? Prima di Natale al Franchi arriva una Roma lanciatissima. Il panettone, come si è usi ciarlare nei bar in questi casi, è consigliabile lasciarlo confezionato.

Paolo Lazzari

Foto: Facebook

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