Un bimbo di soli due mesi non respira più. Morte improvvisa o c’è qualcos’altro? Dei segni trovati sul corpicino fanno scattare l’allarme: il piccolo ha il femore rotto e alcuni segni sul collo, oltre ad una sindrome da asfissia. La sua morte, dunque, non sarebbe stata naturale. I fatti risalgono alla notte tra il 9 e il 10 dicembre 2017, nel Comune di Massarosa (Lucca). Due anni dopo la mamma del neonato viene indagata dalla procura, con l’accusa di omicidio. Secondo gli inquirenti avrebbe scosso violentemente il piccolo per poi soffocarlo. Una storia che fa venire i brividi.

La donna che deve rispondere di questo reato gravissimo è un’ex richiedente asilo proveniente dalla Guinea. Quando era approdata in Italia aspettava il secondo figlio, pur essendo molto giovane. Viveva in una casa famiglia con altre donne in difficoltà. Quella maledetta notte di due anni fa parte una telefonata ai soccorsi: “Venite subito, c’è un bimbo che non respira”. Giunta sul posto l’ambulanza, il piccolo è già morto. Inutili i tentativi di soccorrerlo. Nessuno ha visto né sentito niente. Solo vuoto e disperazione in quella casa. La mamma dice di aver trovato il bimbo così, nella sua culla. L’autopsia racconta un’altra storia, drammatica.

La donna non si trova più in Italia. Il gup nel frattempo ha rinviato l’udienza. Il rinvio a giudizio non era stato tradotto in francese, la lingua di quella mamma.

1 Comment

  1. Claudio Billo Reply

    Perché il magistrato NON VIENE INDAGATO per omissione di atti d’ufficio? Dobbiamo supporre che il MAGISTRATO non ha dato corrette disposizioni? E se le ha date perché NON HA CONTROLLATO l’esatta e certa applicazione del suo ordine? Superficialità, inettitudine, menefreghismo?

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