Ognuno sui propri canali social fa quello che vuole, ma che don Massimo Biancalani abbia messo, come foto del profilo Facebook, la foto di Carola Rackete sicuramente fa riflettere. È una nuova sfida quella del sacerdote paladino dell’accoglienza “senza se e senza ma”. Ma la faccia dell’ex capitana della Sea Watch al posto della sua sembra quasi cercare lo scontro, provocare chi la pensa diversamente.

“La mia vita è stata facile – raccontò la Rackete in un’intervista – ho potuto frequentare tre università, sono bianca, tedesca, nata in un Paese ricco e con il passaporto giusto. Quando me ne sono resa conto ho sentito un obbligo morale: aiutare chi non aveva le mie stesse opportunità”. Per i propri ideali ha sfidato le leggi ed è andata avanti come un treno. Molti la amano, altri la detestano.

Quello che colpisce, però, è che un uomo di Chiesa, con tanti esempi cui ispirarsi (da san Francesco a Madre Teresa di Calcutta, tanto per citarne un paio) senta l’esigenza di ergere a modello Carola.

 

6 Comments

  1. Ma perche’ aspettarsi qualcosa di diverso da questo pretaccio che ancora vi ostinate a chiamare don , come meritasse una qualche forma di rispetto ?

  2. Il compagno Massimo Biancalani ha il dono della bilocazione.
    Da una parte come Don Biancalani ama per prime le pecore nere che tanto smarrite non sono, con tanto di delinquenti e affini. Questo è un suo valore cristiano.
    Dall’altra, come compagno segue Carola invitando alla disubbidienza all’ordine e ai regolamenti pur di raggiungere lo scopo (disordine e caos). Biancalani a superato il maestro Machiavelli .
    La delinquenza prospera e cresce nella eccessiva indulgenza.

  3. carola è quella che gli porta il pane e companatico quotidiano!

  4. Piera marbelli Reply

    Sono cattolica credo in dio ma non più nella chiesa visto che non fa nulla contro questa specie di preti se chiamarli preti

  5. Piera marbelli Reply

    Spero che il santo padre faccia qualcosa le chiese di stanno svuotando ho visto la fine che sta facendo la mia IR

Rispondi a laval Cancella risposta