Andrea Cosimi

Tra i tantissimi libri presentati al Pisa Book Festival, evento sempre più importante nello scenario nazionale editoriale con presenze in costante aumento, desidero parlarvi di un interessante libro sul fenomeno, sottovalutato, dell’overtourism (quando il numero di turisti è eccessivo e la qualità della vita ne risente in modo forte).

L’opera è stata scritta da due fiorentini residenti nel centro storico di Firenze e pubblicata dalla Carmignani Editrice, fondata nel 2014 da Micol Carmignani a Cascina (Pisa), con l’obiettivo di dare voce alla letteratura sul territorio locale.

Grazia Galli e Massimo Lensi raccontano il cambiamento di Firenze di fronte al fenomeno del turismo di massa suddividendo la trattazione in tre capitoli: nel primo c’è il racconto fatto da un residente di come la città si sia trasformata nel corso degli anni per effetto di questo fenomeno; nel secondo c’è una analisi di dati e numeri con l’indicazione di possibili soluzioni; nel terzo si auspica una nuova legge regionale e si guarda al tema dal punto di vista della governance territoriale.

Il fenomeno dell’overtourism è ampiamente dibattuto, e certo non riguarda solo Firenze, ma quello che colpisce è che, quando se ne dibatte, quasi sempre la voce dei residenti non viene ascoltata.

Immagino ciò che possa provare un fiorentino, perché in effetti tutte le volte che mi reco a Firenze per lavoro riporto sempre a Pisa la stessa sgradevole sensazione di una città soffocata, spersonalizzata, compressa dal flusso turistico e anche un po’ anonima nonostante l’indubbia bellezza.

Giustamente gli autori hanno voluto rivendicare il punto di vista di chi la città la vive tutti i giorni, perché il modello tipo che sta ormai dietro all’industria turistica tende a fornire una fruibilità ossessiva del luogo che si visita ma taglia i legami con il territorio e ne snatura progressivamente l’identità, diminuendone di gran lunga la qualità della vita di chi ci abita.

Quali le soluzioni? Sicuramente nuovi profili legislativi e nuovi modelli organizzativi sul tema del turismo ma anche la riscoperta di una sensibilità, quartiere per quartiere, di quanto sia alla fine più utile e buono per tutti porre un freno ad un fenomeno ormai in piena ascesa, a volte quasi incontrollabile.

Certo… parere personale, magari tutti a Firenze la pensassero come Galli e Lensi… parlando di Firenze, mi viene in mente l’inutile dibattito sull’ampliamento di Peretola che tanti denari, tante energie, e tanto tempo sta occupando quando una ovvia e più saggia politica regionale, scevra di stucchevoli campanilismi provenienti dal capoluogo, dovrebbe se mai tendere a rafforzare il proprio legame con Pisa…

Ma il fenomeno dell’overtourism è stato a mio parere ben analizzato dagli autori ed è argomento sul quale è opportuno che non solo Firenze ponga attenzione.

 

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