Paolo Lazzari

Falsificavano testamenti olografi di anziani deceduti, intestandoli a complici o prestanome, per poi immettere i beni sul mercato alimentando un giro di compravendite immobiliari a Pisa e Livorno, oltre a terreni edificabili in Versilia. Era una vera e propria associazione a delinquere a conduzione familiare quella messa in piedi da tre fratelli della Garfagnana che, peraltro, avevano organizzato nel dettaglio tutte le operazioni da compiere da qui ai prossimi otto anni. Il tutto per un giro d’affari che ammontava a diversi milioni di euro, come hanno avuto modo di constatare i carabinieri della compagnia di Castelnuovo. Il risultato delle indagini ha portato all’emissione di tre ordinanze di custodia cautelare.

In carcere sono così finiti Fabio Canozzi, 41 anni, consulente finanziario di Minucciano – ritenuto dagli inquirenti la mente delle operazioni ed ex candidato (dieci anni fa, ndr) alla carica di sindaco del Comune garfagnino – ed il fratello Giancarlo, 53 anni, ex operaio per una ditta di escavazioni, oggi disoccupato. Solo arresti domiciliari per il terzo componente del gruppo, Giuliano (51 anni), già noto alle forze dell’ordine per precedenti penali.

L’inchiesta ha fatto affiorare un meccanismo collaudato che coinvolgeva una trentina di immobili sparsi tra la Versilia (Forte dei Marmi, ma anche Massa Carrara), Pisa e Livorno. Un sistema che, tuttavia, ha cominciato ad essere eroso a partire dal novembre 2017, quando un professionista di Forte dei Marmi si era presentato alla caserma dei Carabinieri poiché, dopo apposita visura catastale, aveva constatato che un terreno di sua proprietà risultava intestato a terzi. Un episodio che ha rappresentato il primo segnale destinato a scoperchiare un vaso di Pandora: segnalazioni simili, per villette ed appartamenti, sono giunte nei mesi seguenti anche a Pisa e Livorno.

Abbastanza per consentire agli inquirenti di ricostruire una rete dalle maglie fitte, ma che evidentemente presentava più di un buco. Dalla perquisizione nelle abitazioni dei tre arrestati sono stati sequestrati documenti, loghi contraffatti ed anche una falsa perizia, insieme ad un fitto elenco di obiettivi da colpire, da qui fino al 2027.

Paolo Lazzari

 

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