Francesco Fasulo

Quando al triplice fischio capisco che da non duri e non barzotti abbiamo vinto contro gli spezzati mi ricordo del mantra Hope che era sparito sotto i tacchi durante la partita, ma che se sei un “ottimistone” non puoi abbandonare così facilmente ed estraggo la schedina giocata sul telefonino durante gli ultimi minuti.

Da gran signore quale sono pago il conto totale del Geko (il pub di Milano dove si ritrovano i Pisani qal Nord, ndr) e pago be’ ai presenti milanesi che mi guardano attoniti. Sono attoniti dalle urla da cavernicoli. Sì perché queste qui sono gioie grandi.

Si perdeva sino all’ottantasettesimo, altro che Diletta Leotta che ti aspetta a casa. Come diceva il vecchio Woody, una delle soddisfazioni più grandi della vita senza togliere i pantaloni.

Benedetti gli ultimi minuti, hanno permesso di non farci dire Aya. A parte lo squallido gioco di parole, siamo cotti.

Se si fanno punti così a Novembre, che non è il momento d’oro delle squadre del nostro condottiero, non voglio pensare a cosa può succedere quando correremo anche.

Fabbro corre, Marconi vola di testa ma non siamo stati belli mai oggi.

Sale grosso sparso per tutto il locale, dopo le ultime partite era il minimo.

Al secondo gol sbagliato dai fenomeni bianconeri io e i direttore di questa testata ci siamo guardati e insieme abbiamo detto “si pareggia”. Abbiamo sbagliato.

Viva la Nord e viva i Vigili del fuoco!

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