Il Comune di Empoli può rallegrarsi: ha ricevuto un lascito di oltre un milione di euro da un’anziana, la signora Rina Nuti, morta nel 2016 a 84 anni. Il bel gruzzolo è formato da alcuni immobili (pari a un valore di circa 700mila euro) più i risparmi della donna, che in cambio ha chiesto solo un paio di cosette all’amministrazione comunale di Empoli: costruire un canile e un gattile e curare la sua tomba, e quella del marito, per 50 anni. C’è un piccolo problema, però, come si legge su La Nazione. Il Comune ha già costruito un canile (la data del testamento è anteriore alla sua realizzazione) e il gattile è gestito da un privato. Che fare, dunque? Il tema è abbastanza complesso. Oggi ne discute il Consiglio comunale della città toscana.

A vigilare sul rispetto delle volontà della defunta ci saranno alcuni familiari. Uno dei quali, il bisnipote, ingegner Guido Bertini, rivela che in caso di inadempienza da parte del Comune l’eredità andrà alla parrocchia di Marcignana (frazione di Empoli) e alcuni familiari. L’alternativa, quindi, è stata ben espressa, nero su bianco, dalle ultime volontà della signora. Impossibile equivocare.

“Mia zia rappresenta sicuramente la cittadina modello che ogni Comune vorrebbe avere — dice al Corriere l’ingegner Bertini — ma qualcuno si sta dimenticando o si vuole dimenticare, della sua lucidità nel delineare nel testamento un’alternativa chiara, nel caso in cui il Comune non avesse potuto assolvere ai propri doveri”. Bertini ha incontrato più di una volta l’amministrazione comunale: “Li ho informati, testamento alla mano, che non c’erano altre alternative. Ottemperare alle volontà di mia zia o rifiutare la donazione”.

Non sarà facile, per il Comune, scambiare dei lavori di manutenzione di strutture già esistenti con la realizzazione della struttura. Vedremo come andrà a finire la vicenda e se avrà, o meno, degli strascichi giudiziari.

 

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