Il voto in Umbria, con la netta vittoria del centrodestra, ha fatto capire soprattutto una cosa: l’idea di mettere insieme M5S e Pd è un fallimento, quanto meno in chiave elettorale. E proprio per questo in Toscana le forze di centrosinistra si stanno riposizionando. Il sindaco di Firenze, Dario Nardella, forte anche della rete dei sindaci toscani di area da lui lanciata, vuol lanciare la volata a Eugenio Giani, presidente del Consiglio regionale. Il primo politico ufficialmente sceso in campo, diversi mesi fa. Sembrava che il suo momento fosse passato, travolto dai veti contrapposti, ora invece potrebbe prendere di nuovo il volo, grazie al semaforo verde acceso dal primo cittadino di Firenze. Nel Pd c’è ancora chi non è del tutto convinto sul suo nome. Ma la parola d’ordine è “fare presto”. Non c’è tempo da perdere, a meno che non si voglia ripetere il fiasco dell’Umbria. Quanto alle alleanze c’è già chi dice che è “meglio perdere da soli che con il M5S” (copyright Enrico Rossi, governatore della Toscana). Nel quadro delle possibili alleanze la renziana Italia Viva resta l’ipotesi più probabile. Tenuto conto, tra l’altro, che Giani fu proposto proprio da Renzi.

Simona Bonafè, segretaria del Pd in Toscana, ovviamente segue con attenzione gli sviluppi della situazione. Ostenta sicurezza: “La Toscana non è l’Umbria – spiega in un’intervista a Repubblica -. Lì non c’era un partito, lo scandalo sulla sanità ha colpito. Io sulla Toscana ho studiato i dati, seppur in un clima culturale di aumento delle destre, qui siamo il primo partito”. Sarà davvero così? Di certo il centrodestra sente sempre di più che l’impresa è possibile, che il fortino rosso non è più inespugnabile E, proprio per questo, cominciano a muoversi i “carri armati”.

Susanna Ceccardi, deputata europea, è pronta a rituffarsi nella mischia della campagna elettorale: “IL candidato ideale del centrodestra è quello più capace di unire le forze, e se si trova in me la figura giusta io e la mia bimba (da poco è nata sua figlia Kinzica, ndr) siamo a disposizione”. In un’intervista al Corriere Fiorentino è ancora più esplicita: “Sento che la leonessa (così veniva soprannominata tempo fa, ndr) sta tornando. Sono decisa a fare tutto quello che posso per abbattere il sistema rosso della Toscana”. Quando le chiedono se sarà lei la candidata risponde così: Non mi autocandido, come ho sempre fatto. Non sono fatta così e nella Lega non funziona così. Se me lo chiederanno, valuteremo tutti insieme”. Ovvio che se lo chiedesse Salvini… “A lui non si può dire di no”, sottolinea Ceccardi. Che ricorda un particolare curioso: “Nel 2016 a Cascina io volevo un civico come candidato sindaco mentre tutti chiedevano a me di correre. Insomma, all’inizio non ero convinta, poi per fortuna cambiai idea”.

C’è qualche nome alternativo? Potrebbe essere un sindaco, magari quello di Grosseto, Antonfrancesco Vivarelli Colonna, il cui nome viene fatto dalla Ceccardi: “Sempre vicino alle persone, conosce bene i problemi della Toscana, è concreto ed è anche simpatico, il che non guasta mai”. Un endorsement niente male…

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  1. in toscana non so, ma in Emilia-Romagna la vedo dura, soprattutto se la borgonzoni continua a parlare di quanto è bello e bravo salvini anziché parlare dei problemi della regione

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