Il caldo di questi giorni ha mandato in tilt la Giustizia. Il Tribunale di Prato è stato chiuso per il troppo caldo: sono garantite solo le urgenze. Il presidente del Tribunale, Francesco Gratteri, e il capo della Procura, Giuseppe Nicolosi, hanno firmato un’ordinanza che nelle giornate di oggi e domani limita l’attività alle sole urgenze, con l’allontanamento di tutti gli altri dipendenti per garantirne la salute. L’impianto di climatizzazione dell’edificio non funziona come dovrebbe, forse perché troppo datato. Il palazzo non è vecchissimo, è stato costruito 37 anni fa, ma da tempo presenta non pochi problemi. Per il troppo caldo il personale sino ad ora si era adattato con dei ventilatori, ma l’impennata del caldo degli ultimi giorni ha reso impossibile le normali attività.

Si risolverà tutto con una rinfrescata (se e quando arriverà)? Lo speriamo tutti. Il problema è che in strutture importanti come queste non dovrebbero mai verificarsi simili situazioni. E sarebbe possibile evitarlo se ci fosse un’adeguata programmazione degli investimenti, non una gestione che si limita al tirare a campare. In un Paese civile la Giustizia non può fermarsi perché fa troppo caldo. Bisogna intervenire per tempo.

Foto d’archivio

 

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