Un tranquillo sabato di Giugno sui lungarni di Pisa. C’è un’arietta fresca che in altre città lontane dal mare si sognano. In giro molte persone, giovani ma non solo. A un certo punto noto una distesa di bottiglie di vetro per terra. E mi domando: ma qualche anno fa non ne avevano proibito la vendita la sera? La situazione è seria, così come il pericolo. I cestini dei rifiuti traboccano e qualche furbacchione – chiamiamolo così per non infierire – potrebbe pensare di liberarsi del vetro gettandolo nel fiume, come spesso purtroppo avviene.

Giro lo sguardo verso sinistra e, affacciato sul lungarno, noto un negozietto che vende ogni tipo di bottiglia. Nessuno ha in mente di limitare il libero commercio, ci mancherebbe. Però obbligare gli esercizi commerciali a servire le bevande nei bicchieri di plastica forse limiterebbe il problema. Certo, aumenterebbe la plastica in circolazione, ma questo è un altro discorso. Che alternative ci sono? Aumentare il numero dei cestini e svuotarli più spesso? Qualcosa bisognerà fare oltre che lamentarsi.

Su Pisa Today leggiamo che, in zona piazza Garibaldi, nel corso di una lite tra extracomunitari qualcuno ha lanciato una bottiglia di vetro, che spaccandosi ha raggiunto una famiglia che passava lì vicino. Per fortuna non è successo nulla di grave, a parte lo spavento.

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