“Evviva l’arte, evviva Pisa!”, ha scritto il ministro dell’Interno Matteo Salvini sulla propria bacheca Facebook, aggiungendo gli hashtag #portichiusi #mentiaperte. Sotto ha rilanciato un articolo del quotidiano il Tirreno che in prima pagina parla di un’opera realizzata dagli studenti di quarta e quinta del liceo artistico di Pisa, coinvolti in un corso di potenziamento sull’arte contemporanea tenuto dal professor Roberto Martini. La tecnica usata è quella del mosaico, realizzato con un software che ricostruisce i ritratti di una persona attraverso un collage di fotografie. Le tessere del mosaico-collage sono tante piccole foto di barconi carichi di migranti e salvataggi in mare. Quattrocento foto che, guardate da una certa distanza, ripropongono il volto sorridente di Salvini.

L’opera fa parte della mostra “L’arte dell’acqua’”, organizzata dalla collaborazione fra lo Studio Gennai di Pisa e il liceo artistico Russoli di Pisa. Può sembrare una provocazione (qualcuno la legge proprio così) ma i ragazzi che l’hanno realizzata respingono l’accusa e chiariscono: “Nessuna provocazione: è arte. E l’obiettivo è far riflettere. Tutto qui”.

Susanna Ceccardi, sindaco di Cascina e candidata alle Europee, non l’ha presa bene:

Al liceo artistico Russoli di Pisa ragazzi, preside e insegnanti hanno fatto una mostra con questa ‘opera d’arte’. 400 foto di morti in mare e barconi alla deriva che formano tutte insieme, l’immagine di Matteo Salvini in un collage. Scandaloso!!!
Dati dei morti in mare dal 2015 ad oggi forniti dall’UNHCR:
2015: 3.771
2016: 5.096
2017: 3.139
2018: 2.277
2019: 402
Oggi col ministro Salvini le morti in mare sono drasticamente diminuite. Perché non hanno fatto questa bellissima opera d’arte nel 2016 mettendoci la faccia di Renzi e Alfano quando le morti in mare erano 5.096? A scuola, come sui giornali si dovrebbe promuovere la corretta informazione. E mi dispiace molto che questa squallida provocazione sia stata fatta proprio nel liceo Russoli di Pisa, con il quale abbiamo sempre avuto una bella collaborazione in passato. Nessuna censura all’arte, ma quando l’arte diventa falso ideologico è giusto diffondere sotto forma d’arte bugie e infamie?

La replica di “Una Città in Comune”

“Tutti noi sappiamo che l’arte produce molteplici significati e diverse direzioni, dando libertà a tutte le interpretazioni, comprese quelle politiche – si legge sulla pagina Fb della lista Una Città in Comune -. Concetto riassunto al meglio da una delle studentesse pisane: ‘è arte, e l’obiettivo è far riflettere, cercar di creare più dubbi possibili all’inconscio’. Chi ragiona per slogan questo non lo può capire, accecato com’è dall’ideologia, vale a dire la negazione dello sguardo limpido dell’artista sulla società. La negazione dello spirito critico. I due casi di Palermo e Pisa ci riportano dunque ai fondamentali, la libertà d’espressione e la libertà d’insegnamento, e il denominatore comune è ancora una volta la scuola. La scuola come luogo di discussione, formazione dello spirito critico e di cittadinanza è il vero obiettivo di questo potere vuoto e autoritario, sempre più illiberale e antidemocratico. I ragazzi tuttavia sembrano accorgersene. Per questo invitiamo tutti ad andare a visitare le loro opere, prima della fine del mese, in via San Bernardo 6”.

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