Alla fine di aprile il presidente del Consiglio ha scritto una lettera al governatore della Toscana per chiedergli di rimettere i conti in regola, sulla spesa sanitaria, entro la fine maggio. In una nota Stefano Mugnai, vice capogruppo alla Camera e coordinatore regionale di Forza Italia e Maurizio D’Ettore, deputato azzurro, scrivono che “il tavolo di verifica degli adempimenti di cui all’Intesa Stato-Regioni del 23 marzo 2005, riunitosi molteplici volte negli ultimi mesi, ha riscontrato presupposti per l’avvio della procedura di diffida, comunicata nei giorni scorsi dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte al presidente della Regione Toscana Rossi, ai danni della Regione Toscana, che non ha avviato misure di copertura per far fronte ad una perdita della sanità regionale che al 2018 complessivamente ammonta a 199,443 milioni di euro”. I due esponenti azzurri sottolineano poi che qualora “i provvedimenti necessari per il ripianamento del disavanzo di gestione non vengano adottati si applicano una serie di misure, tra cui il blocco automatico del turn over del personale del servizio sanitario regionale fino al 31 dicembre dell’anno successivo a quello di verifica”.

Lega: “Serve una commissione d’inchiesta”

“La missiva governativa relativa ai disastrati conti della sanità toscana – afferma una nota del gruppo della Lega nel Consiglio regionale della Toscana – evidenzia un clamoroso buco di circa 200 milioni di euro, accumulatosi negli ultimi diciotto anni. Un dato che da solo deve far attentamente riflettere sulla deficitaria gestione da parte della sinistra di un segmento molto importante e delicato che coinvolge direttamente milioni di cittadini toscani”. La Lega annuncia la richiesta di istituzione di una speciale commissione d’inchiesta sui conti della sanità toscana. “Non è assolutamente un ‘dispetto’ politico – precisa il gruppo consiliare leghista – ma la grave constatazione di una reiterata mala gestione che potrebbe avere ricadute nefaste per tutti i nostri corregionali. La situazione debitoria evidenzia un disavanzo di oltre trenta milioni inerenti al quarto trimestre dell’anno scorso che, aggiunti ad altri 167 milioni pregressi, porta alla consistente cifra debitoria che sfiora, appunto, i citati 200 milioni. Il governo nazionale – sottolinea il gruppo della Lega in Regione – intima al presidente Rossi di ripianare il tutto entro il 31 maggio, pena l’ipotesi di commissariamento; un’ipotesi che, se concretizzata, avrebbe effetti devastanti sotto diversi punti di vista”. “Per tutto ciò – concludono i rappresentanti del Carroccio in Regione Toscana – abbiamo quindi deciso di chiedere, con la massima urgenza, l’istituzione di una speciale Commissione d’inchiesta (a tal proposito, l’atto, verrà sottoposto per la sottoscrizione, alle forze d’opposizione presenti in Consiglio regionale) che faccia piena luce su questo buco milionario”.

La Regione risponde a Conte

Non si è fatta attendere la replica del presidente della Regione, Enrico Rossi, al premier Conte: “Le segnalo che ho tempestivamente informato il ministro dell’economia e delle finanze circa le osservazioni relative alla quantificazione della perdita da ripianare da parte della Regione Toscana e, contestualmente, ho chiesto al ministro di attivare le strutture ministeriali al fine di una urgente convocazione di un tavolo tecnico”. Per quanto riguarda la diffida, “da considerare un atto dovuto”, la Regione spiega “l’effettiva situazione”, in particolare “per quanto riguarda il fatto di caricare sul bilancio 2018 le perdite pregresse del decennio 2001-2011 – decennio di forti investimenti in sanità – con spese di ammortamento che all’epoca per legge erano escluse dal computo”. Rossi sottolinea inoltre che “con gli ultimi provvedimenti legislativi e amministrativi adottati dalla giunta è stato definito un piano organico per il completo ripiano della quota di perdite pregresse non ancora ripianate (i 167 milioni) con lo stanziamento di 8,82 milioni per 19 anni a decorrere dal 2019”.

Rossi: “Orgoglioso delle cure e degli investimenti della Toscana”

“Quella del presidente del Consiglio è una lettera datata – replica Enrico Rossi a Mugnai (Forza Italia) – giunta agli uffici della giunta quando il Consiglio regionale della Toscana aveva già assunto, con atti pubblici, tutte le deliberazioni necessarie”. Il presidente della Regione si dice inoltre “orgoglioso delle spese sanitarie per le cure e degli investimenti fatti dalla Regione. Che li ha finanziati, a differenza di altri, senza aumentare le tasse e i ticket ai cittadini, che anzi, sottolinea, sono stati ridotti di ben 30 milioni. Mugnai – prosegue Rossi – dimentica, afferma ancora il presidente, che dal 1° aprile la Toscana ha cancellato un odioso balzello, il ticket sulle digitalizzazioni, che era stato imposto da Berlusconi e dai governi guidati proprio dai suoi amici”.

Rossi chiarisce poi due aspetti. Il primo: Per curare meglio i nostri cittadini la Regione ha speso 13 milioni in più rispetto alla quota del Fondo sanitario nazionale assegnato alla Toscana e finanziato con risorse regionali la nostra sanità. Eradicazione dell’epatite C, cure oncologiche fuori dai Lea, servizi sociali e trasporto degli anziani per le cure ospedaliere e ambulatoriali. Su un bilancio di oltre 6 miliardi e mezzo può capitare che, a fronte della scarsità di risorse nazionali, ormai sotto i livelli di guardia, si debba spendere qualcosa in più attingendo al bilancio regionale”. Secondo aspetto: “Per i nuovi ospedali e le case della salute, precisa ancora il presidente, sono state spese in buona parte risorse nostre, senza aiuti dallo Stato. Investimenti per i quali alla Toscana è stato richiesto di presentare un piano di accantonamento per gli ammortamenti analogo a quello richiesto ad altre Regioni, ad esempio l’Emilia-Romagna. Questi investimenti aggiuntivi, con risorse proprie per migliorare il sistema sanitario regionale, non hanno richiesto un euro in più ai cittadini della nostra regione. Fa quindi sorridere – secondo il presidente Rossi – l’atteggiamento dell’esponente Forza Italia che lancia il sasso e nasconde il resto della corrispondenza tra la Regione Toscana e la Presidenza del Consiglio. D’altronde Forza Italia vorrebbe stare al governo con Salvini ma al loro posto ci sono Di Maio e i Cinquestelle. È solo squallida strumentalizzazione”.

 

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