Sono tre le tappe del Giro che si corrono quest’anno sulle strade toscane. Dopo l’antipasto, con la crono cittadina di Bologna (8,2 km), la seconda tappa è la Bologna-Fucecchio (200 km). In gergo si può definire una “tappa mossa”, con lo scollinamento dell’Appennino e la lunga discesa fino a Prato. Si va avanti tra salite e discese, con gli ultimi 4 km cittadini e un rettilineo finale di 900 metri. L’arrivo è un omaggio al grande giornalista Indro Montanelli, a 110 anni dalla sua nascita (proprio a Fucecchio). La storia di Fucecchio è legata alla Via Francigena, il cui percorso qui attraversa l’Arno. Intorno al X secolo i conti Cadolingi, originari di Pistoia, decisero di spostare i propri interessi in quello che, già allora, era un importante snodo viario, costruendo il castello di Salamarzana.

La seconda tappa, in programma lunedì 13 maggio, è la Vinci-Orbetello (220 km).  Una classica tappa per velocisti, con un andamento leggermente ondulato e finale pianeggiante. Si attraversano le colline senesi e si entra nella piana grossetana. A 500 anni dalla sua morte il Giro rende omaggio a Leonardo da Vinci. Il piccolo borgo, infatti, è conosciuto in tutto il mondo per aver dato i natali al genio del Rinascimento italiano. Il luogo d’arrivo, Orbetello, da sempre è ideale per la bicicletta e gli sport all’aperto. A forma di scafo (o mandorla), il paese è collegato al cuore del Monte Argentario da una diga artificiale, che fu costruita nel 1841.

Nella terza tappa (Orbetello-Frascati, 228 km) la carovana rosa lascia la Toscana. Si attraversano alcuni luoghi simbolo della Maremma, come Pitilgiano e Manciano, attraversando poi la Tuscia e la campagna romana, fino agli ultimi 2,5 km di salita a Frascati, con pendenze attorno al 4-5% e picchi fino al 7%.

Foto: Giro d’Italia

 

 

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