Proseguiamo il dibattito su Canapisa (la street parade a favore della legalizzazione delle droghe leggere) con un intervento degli Amici di Pisa.

Abbiamo appreso dell’iniziativa prevista per Maggio da parte dei soliti centri sociali pisani e non, volti a perpetrare un nuovo scempio di Pisa: “Canapisa”. Ovvero, l‘ennesima edizione di inni alla droga libera, alla blasfemia, alla degenerazione , alla deturpazione della città. Per chi non ne fosse a conoscenza, Canapisa inscena da anni un drammatico abuso e sopruso al richiamato diritto di autodeterminazione e di manifestare quella libertà di pensiero ed altro non è che un vero e proprio rave party a piedi e non, lungo le vie di Pisa in barba ai controlli per chi, per esempio, guida sotto effetto di droghe. Si tratta di un drammatico manifestare, in quella maniera, affinché l’uomo cresca allo stato brado, preda degli spacciatori e dell’annientamento personale.

Come è noto, la nostra Associazione è ben lungi dal dare o pretendere di dare, lezioni di moralità. Ma è forte del fatto che, visto il pluridecennale precedente, Canapisa sia solo un rave party travestito da manifestazione che si aggrappa ignobilmente ad un diritto di manifestare che “de facto” sciorina per le vie di Pisa: danneggiamenti a cose pubbliche e private, scritte ovunque, spaccio e uso di droghe, atti osceni in luogo pubblico con orinamenti, vomiti, atti sessuali, vilipendio della religione, chiusura anticipata di molti negozi con rinuncia sicura a già magri incassi, fuggi-fuggi di famiglie e turisti al passaggio del turpe corteo a musica elevata come e più di un jet, il tutto fino a tarda sera, congestionando la città, il traffico veicolare, il passeggio del fine settimana e le spese nei negozi.

Si configura così come è, come una manifestazione d’istigazione all’uso e allo spaccio di droghe, compiacendosene dei perversi effetti collaterali in danno alla società costretta a subirne i perniciosi e deleteri effetti. È da anni che la nostra associazione rivolge accorato appello: questo scempio di civiltà, umano e morale deve finire. Pisa, martoriata, non ne può più. La città non può continuare a subire vandalismi in nome di pseudo diritti che offendono, vituperano, umiliano, imbarbariscono l’uomo e Pisa.

Stefano Ghilardi (Presidente Amici di Pisa)

Foto: Osservatorio Antiproibizionista-Canapisa Crew (Facebook)

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