Profonda tristezza per la morte di David Solazzo, avvenuta nell’isola di Fogo, a Capo Verde. Trentenne fiorentino, Sollazzo lavorava nel paese africano per l’ong Cospe. Il presidente dell’organizzazione, Giorgio Menchini, ha raccontato che il corpo senza vita del cooperante è stato trovato, a terra, in una pozza di sangue. Rotti i vetri di una finestra dell’abitazione. Questi dettagli sembrano avvalorare la pista dell’aggressione, forse a seguito di una rapina. L’autopsia chiarirà le cause della morte. Al momento, come rivela l’avvocato della famiglia, non ci sarebbero piste investigative privilegiate. Luigi Zirpoli, console italiano a Capo Verde, ha detto che la morte potrebbe risalire alla notte tra martedì e mercoledì. “Solazzo era stato a cena con degli amici e la mattina seguente è stato trovato morto in casa”.

Profondo lo sconcerto dell’ong italiana, che in questo modo ricorda il proprio collaboratore:

Caro David, vogliamo ricordarti così: sorridente, gentile, appassionato di questo lavoro. La tua morte lascia un vuoto immenso in tutti noi. La tua giovane vita era solo all’inizio. Ci lasci tutti i tuoi sogni, le tue speranze e la tua grande professionalità. Faremo di tutto per capire l’accaduto e darti giustizia e per continuare con la tua stessa passione questo complesso lavoro fatto di impegno e amore per gli altri. Ringraziamo tutti coloro che in questo terribile momento ci sono vicini con parole di cordoglio e di affetto. Il mondo sarà un luogo più triste senza di te. Un grande abbraccio alla famiglia, ali amici, alla tua fidanzata e a tutti quelli che ti hanno conosciuto”.

Solazzo era un agronomo e aveva già fatto diverse esperienze in altri paesi come cooperante. A Capo Verde lavorava a un progetto finanziato dall’Ue per la forestazione e l’agricoltura in una zona gravemente colpita dall’eruzione di un vulcano nel 2005.

 

Foto: Cospe onlus (Facebook)

Autore

Scrivi un commento