Giosuè Carducci li aveva descritti in una sua celebre poesia, “Davanti San Guido”.

I cipressi che a Bólgheri alti e schietti
van da San Guido in duplice filar,
quasi in corsa giganti giovinetti
mi balzarono incontro e mi guardar…

Uno di quei cipressi secolari è stato abbattuto. E non è il primo albero che muore per colpa del “seiridium cardinale”, un fungo patogeno che può causare la necrosi dei fusti (lo chiamano il cancro del cipresso). Per abbattere l’albero ci sono volute appena due ore di lavoro. Altri cinque alberi malati dovranno essere abbattuti, altri invece saranno rimossi perché, dopo le ultime ondate di maltempo, con venti molto forti, sono a rischio crollo.

Per cercare di salvare la natura e un paesaggio incantevole apprezzato in tutto il mondo, le autorità locali stanno lavorando con tre diverse operazioni: abbattere, sanificare e reimpiantare gli alberi. I lavori, che termineranno prima di Pasqua, rientrano nel piano di riqualifica del viale dei cipressi operato dalla Provincia di Livorno in collaborazione con il Cnr di Firenze e il Comune di Castagneto Carducci. Impegnata sul campo è la cooperativa agricola forestale Il Carro di Livorno.

Già in corso da alcuni mesi l’operazione di salvataggio dei cipressi conta almeno 200 piante sanate: restano ancora alcune piante da abbattere e cipressi da ripiantare. Gli esperti del Cnr si sono attivati per cercare di produrre una clonazione volta a rendere più resistente il cipresso di Bolgheri: nel 2000 è iniziata la selezione di una decina di cloni meno sensibili al fungo, in grado di fornire una buona risposta alla malattia. Ma alcuni di questi non hanno resistito e si procede con i nuovi cloni.

Foto: Wikipedia

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