Segni particolari: bellissima. Anche se malandata. Esempio di architettura neoclassica, da anni Villa Mirabella di Gabbro (Livorno) versa in uno stato di grave abbandono. Inaugurata nel 1761, da una trentina di anni è di proprietà del Comune di Rosignano Marittimo. Ma grazie a un reality show americano presto potrebbe tornare a risplendere. Vediamo perché…

Il Comune di Rosignano Marittimo ha firmato un contratto preliminare con la Heilman Production LLC, casa di produzione tv Usa, per la realizzazione di un programma, “The italian job“. Si tratta di un reality (per l’esattezza un competition show) in cui alcuni restauratori si sfidano per recuperare la struttura. Ma chi paga? La produzione. La proprietà resta nelle mani del Comune che, fa sapere, al massimo darà una concessione pluriennale per la valorizzazione (si parla di 50 anni). No al cambio di destinazione in residenziale. Insomma, nessuno potrà andarci a vivere in modo stabile. I turisti invece sì.

Fondata nel 2015 a Los Angeles, la Heilman dei fratelli Heilman (Ryan e Joe) è attiva in ambito commerciale per lo sviluppo dei marchi, anche attraverso “contenuti narrativi” di un certo peso.

La scelta del Comune di Rosignano Marittimo di affidarsi a questa società americana è stata fatta perché alla scadenza del bando “Fari, torri ed edifici costieri” (3 dicembre 2018) nessuno si è fatto avanti per la villa. Il bando ha però ottenuto un buon successo mediatico, al punto che, dagli Usa, si sono fatti avanti i due fratelli Heilman.

La storia della villa

La nobile famiglia di origine francese Finocchietti (italianizzazione di Fenouillet) dal 1646 si era stabilita a Livorno, approfittando delle opportunità offerte dalle leggi sul commercio del Granduca Ferdinando de’ Medici. Fu Pietro Finocchietti ad iniziare l’attività di mercante aprendo una ditta, con un socio di Roma, Giovanni Sologni. L’attività fu aperta in via Marsiliana (attuale via Piave). Finocchietti sposò Angiola Londra di Giovanni di Montpellier, da cui ebbe diversi figli, molti dei quali deceduti in età infantile. Uno dei tre figli sopravvissuti, Iacopo, portò avanti l’attività del padre e, per crescere, chiese al granduca la possibilità di costruire un grande palazzo vicino al porto, con annessi magazzini commerciali. Il Palazzo fu costruito nell’area che un tempo ospitava il porticciolo di piazza d’Arme (attuale piazza Grande), che fu interrato.

Dopo qualche anno uno dei figli di Iacopo, Giovan Pietro Finocchietti, decise di farsi costruire una bella residenza in campagna. Nel 1736 acquistò un terreno sulle colline di Gabbro, a 274 metri sul livello del mare, e iniziò a farsi costruire una grande villa, che fu completata per volere del cardinale Ranieri Finocchietti nel 1761.

Più di un secolo dopo, nel 1886, la villa fu rilevata dal marchese Vittorio De Ghantuz Cubbe, che arricchì l’edificio con alcune torrette in stile neogotico. Un nuovo passaggio di proprietà e la villa nel 1900 viene ceduta alla marchesa Teresa Ripa di Meana. Dopo qualche anno, con lo scoppio dell’epidemia spagnola, l’edificio fu utilizzato come lazzaretto, accogliendo i malati in gravi condizioni. Nel 1934 passa al Monte dei Paschi di Siena, che se l’aggiudica in tribunale e, in seguito, la vende alla famiglia Paladini. Negli anni ’50 la villa è adibita a casa colonica. Il 17 gennaio 1984 viene donata al Comune di Rosignano Marittimo.

In decenni di oblio, la villa ritrovò un brevissimo periodo di notorietà quando il regista Mario Monicelli decise di girarvi le scene di un film, nel 1977, “La villeggiatura”, tratto da un romanzo di Goldoni. Poi di nuovo il silenzio e, piano piano, anno dopo anno, il degrado. Si spera ancora per poco.

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