La piccola frazione di Perignano, in provincia di Pisa, è finita su tutti i giornali per una provocazione lanciata dal parroco, don Armando Zappolini, che ha allestito il presepe nella spazzatura. “Dobbiamo avere il coraggio di fare il presepe dove Gesù ci aspetta, fra quelli scarti dell’umanità che da duemila anni sono la sua gente. A chi sale sulle ruspe e poi chiede di fare il presepe nelle scuole o di mettere il crocifisso nelle aule (chiaro il riferimento alla Lega, ndr) noi rispondiamo che il nostro presepe ce lo stanno distruggendo e calpestando proprio loro e che, se hanno mandato via tutti, nel loro presepe restano solo le bestie”. E in un cartello ha ribadito il concetto: ‘Volete trovare Gesù? Cercatelo nella spazzatura”.

Immediata, com’era inevitabile, la reazione del leader della Lega, Matteo Salvini: “Pensavo di aver visto tutto. Questo prete mette Gesù… nella spazzatura, contro ‘le ruspe nei campi Rom, i porti chiusi, la gente abbandonata’. Roba da matti. Forse, più che fare il sacerdote doveva mettersi in politica. Chissà se i parrocchiani sono contenti”.

Salvini è poi tornato sull’argomento con una diretta Facebook: “Il prete ha messo Gesù Bambino nella spazzatura per protestare contro Salvini, contro le ruspe, contro il decreto Sicurezza. È la vigilia di Natale, un giorno di gioia e serenità, è la festa dei bambini e lui fa questo. Ma non stai bene amico mio, e fai torto ai tuoi parrocchiani e ai bambini a cui stai rovinando la festa più bella del mondo”.

Che dire… Papa Francesco più di una volta ha puntato il dito contro la cultura dello scarto e sempre difende gli ultimi. Cosa che, del resto, fa il Vangelo. Ma siamo certi che in un momento già così difficile e conflittuale il muro contro muro per affermare certi principi sia la strada migliore? Forse più che i gesti provocatori contano le parole e il buon esempio.

 

 

Autore

Scrivi un commento