Il sindaco di Pisa, Michele Conti, non ha preso bene la notizia dello “sbarco a Sud” della Scuola Normale (leggi la notizia). In una nota su Facebook ha manifestato disappunto e preoccupazione.

Ho appreso con stupore che la commissione Bilancio della Camera dei Deputati ha approvato nottetempo un emendamento che di fatto snatura la Scuola Normale Superiore: la maggioranza di governo ci ripensi, si ravveda e faccia marcia indietro sull’istituzione di un inutile distaccamento meridionale che addirittura dovrebbe, dopo un triennio di sperimentazione, diventare autonoma, mettendosi di fatto in concorrenza con la stessa sede storica pisana. Non è smembrando una delle eccellenze del mondo universitario di questo Paese che si favorisce la ricerca o la divulgazione delle conoscenze.
La Scuola Normale è nata a Pisa 208 anni fa e qui deve rimanere per continuare a dialogare con il mondo come ha sempre fatto. Credevo finito il tempo in cui ogni città, ogni provincia dovesse avere la propria università, o un pezzo di un istituto di eccellenza; questa logica ha contribuito ad un impoverimento della qualità della ricerca, delle conoscenze e delle risorse umane che concorrono a mantenere un’elevata qualità della produzione scientifica.
Chiedo a tutte le forze politiche ed in particolare alla maggioranza di governo di rivedere questa decisione, stralciando l’emendamento in sede di esame della Legge di Bilancio al Senato. Mi auguro che tutte le forze politiche rappresentate anche in questa città si adoperino in questo senso, e che le risorse previste con stanziamenti fino al 2025 siano destinate a Pisa per il potenziamento delle attività della Scuola Normale”.

Il direttore della Scuola Normale, Vincenzo Barone, è di tutt’altro avviso. Afferma che “il solo modo per innalzare il livello scientifico e culturale di questo paese è innescare un circolo virtuoso e di ampio respiro, non certo quello di difendere l’esistente, arroccandosi ciascuno nel proprio feudo, vedendo in tutto ciò che è nuovo qualcosa che potrebbe diminuire le proprie prerogative”. E si dice “particolarmente orgoglioso di essere riuscito a realizzare nei primi due anni del mio mandato il programma elettorale da me proposto per la nomina a direttore della Scuola Normale: nello scetticismo generale, in cui mi veniva ricordato di non poter dar seguito alle promesse perché la federazione con altre Scuole sarebbe stata impossibile o perché l’istituzione di una Normale al Sud presupponeva una nuova legge in Parlamento: infatti la federazione è attiva dallo scorso anno e la nuova legge è una realtà. E allo sbarco della Normale a Firenze e a Napoli mi prefiggo di dar seguito in tempi brevi con l’apertura di una sede a Siena dedicata alle discipline biotecnologiche e farmaceutiche”.

Ma che bisogno c’è di espandere la Normale al Sud, così come in altre città d’Italia? Barone lo spiega così: “Chi ritiene che questo progetto possa essere ridondante, o che potrebbe interferire con l’esistente (ci sono già scuole universitarie), dovrebbe allargare lo sguardo al contesto internazionale e chiedersi quale futuro possiamo dare a questo Paese se non scegliamo con coerenza un modello e gli permettiamo di raggiungere una massa critica sia in termini di dimensione che di investimenti”.

Intanto un’altra eccellenza pisana, la Scuola Superiore Sant’Anna, fa sapere che non seguirà l’esempio della Normale e non ci saranno, quindi, proprie succursali fuori Pisa. “Non è nostra intenzione aprire succursali al di fuori di Pisa e del suo territorio circostante. Noi su questa strada siamo impegnati e la scelta della federazione tra Scuole Universitarie va decisamente in questa direzione. La Scuola Sant’Anna ha puntato con convinzione e determinazione sulla Federazione tra Scuole di eccellenza, insieme prima alla Scuola IUSS di Pavia e, successivamente, alla stessa Scuola Normale Superiore di Pisa, mirando in tal modo a migliorare ulteriormente la propria reputazione scientifica e la qualità della formazione, sia sul piano nazionale sia su quello internazionale. Sappiamo bene, infatti, che la qualità nella formazione e nella ricerca scientifica avanzata non si conquista in pochi anni, e che per fermare la fuga dei talenti dal nostro Paese occorra offrire oggi, non domani, alternative prestigiose e quindi credibili in Italia. Questo sono ora, insieme ad altre istituzioni, le Scuole Universitarie che, dopo un lungo periodo di crescita e sperimentazione, sono riuscite a raggiungere elevati standard nelle infrastrutture e nella docenza. La Scuola Normale Superiore – si legge sempre nella nota – esiste ed eccelle a Pisa e nel mondo da 208 anni. Oggi Pisa, con la sua Università, la Scuola Normale e la Scuola Sant’Anna ha tutte le carte in regola per rappresentare un punto di riferimento e di opportunità per i giovani di talento di tutta Italia e anche nel mondo, tenendo conto anche che la totale gratuità delle Scuole di eccellenza consente a tutti ’i capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, di raggiungere i gradi più alti degli studi», come richiesto dalla nostra Costituzione. La Scuola Sant’Anna seleziona ed accoglie nei propri collegi allievi provenienti da tutta Italia, da nord a sud, e siamo convinti che questo rappresenti un valore importante della nostra istituzione. La nostra linea – viene ribadito nella nota – è dunque di potenziare e ulteriormente migliorare ciò che palesemente funziona: non è nostra intenzione aprire succursali al di fuori di Pisa e del suo territorio circostante. Noi su questa strada siamo impegnati e la scelta della federazione tra Scuole Universitarie va decisamente in questa direzione”.

La sede della Scuola Normale Superiore di Pisa (Wikipedia)
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