Da poco ha conquistato il titolo di campione italiano di surf da onda (categoria Longboard). Ma non si è montato la testa. Federico Nesti, 22 anni, sa che lo sport che ha scelto è fatto di continui sacrifici e non bisogna mai pensare di essere arrivati. Di certo a Capo Mannu (Oristano), durante i Fisw Surf Games, per lui è stata una gran bella soddisfazione. Le sfide però non finiscono mai. E le onde, alte fino a 4 metri, così come il vento, fortissimo, di certo non lo spaventano. Sono il suo pane. Vi proponiamo l’intervista che questo bravissimo atleta toscano ha concesso a L’Arno.it subito dopo la conquista del titolo tricolore.

Federico, quando è salito la prima volta sulla tavola?
Ho iniziato a surfare quando avevo 6 anni a Tirrenia, d’estate. A 12 anni sono riuscito a convincere la mia famiglia a lasciarmi andare anche d’inverno.

Quante volte si allena e com’è un allenamento tipo?
Cerco di surfare il più possibile e nei giorni di piatta faccio esercizi funzionali con il mio personal trainer Michelangelo Manganelli, che saluto e ringrazio molto, al centro di Fisiokinetic presso la clinica privata di San Rossore.

Qual è il posto più bello dove ha gareggiato?
Senza dubbio uno dei posti più belli dove ho avuto modo di gareggiare è Sao Miguel Azores (nell’arcipelago portoghese delle Azzorre, ndr), all’età di 17 anni.

Cosa sta facendo in questo momento della sua vita?
Mi sto allenando molto per cercare di raggiungere la qualificazione al mondiale e sono sempre in cerca di sponsor con i quali lavorare per poter continuare a surfare.

Ci può raccontare qualcosa dell’ultima gara che ha vinto?
Mi sono divertito, le onde erano perfette per la Tavola lunga, con sole e poco vento.

Progetti futuri?
Viaggiare e surfare il più possibile in vista della prossima stagione di gare, sia nazionali che internazionali.

C’è un posto dove le piacerebbe andare con la tavola ma non è ancora stato?
Sono molti i posti dove non sono ancora stato e dove mi piacerebbe molto andare. Penso ad esempio alle isole Hawaii e tutto il Sud America, fino all’Australia.

Cosa consiglierebbe a un ragazzino che volesse praticare il suo sport?
Di farsi portare in spiaggia dai suoi genitori e di farsi comprare una tavola e una muta e soprattutto di non farsi mai ostacolare da nessuno, ma di fare delle critiche della gente una motivazione per crederci ancora di più e non farsi mai fermare da nessuno. Ci vuole molta passione e dedizione per fare questo sport veramente.

C’è una cosa che le sta particolarmente a cuore che vorrebbe dire?
Sì. Vorrei ringraziare tutta la mia famiglia che mi è sempre stata dietro e mi ha sempre accompagnato in tutte le mie avventure.

Foto: Federico Nesti

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