Antonio Cassisa

Era bello quando per vedessi c’era ir barre
un appuntamento fisso, una certezza,
quando bastava un foo e du’ chitarre
per trova’ ir coraggio d’un bacio e una carezza.

Era bello quando ir telefono era fisso
còr filo, la rotella e la ‘ornetta
zerocinquanta era ir prefisso
e più ti penzavo, più cara era la bolletta.

Era bello quando bastava un minuto,
fòri da scuola, prima d’una ripetizione o dell’allenamenti,
per dassi un bacio, fassi un saluto
e poi di ‘orza a casa tutti ‘ontenti.

Era bello ir sabato sera
si poteva anche fa’ tardi
ir giorno dopo la scuola ‘un c’era
di baci ‘un ne bastava du’ miliardi.

Era bello ir sapore dell’attesa
d’abbracciatti stretta stretta
ogni incontro una sorpresa
“dai, mangiamoci una pizzetta!”

Era bello perché ‘un c’erano aggeggi
a intromettessi fra noi.
Ora ‘un ci ‘redi se ‘un lo leggi
l’amore è su FB, in pasto all’avvoltoi.

Uozzàppe ar posto d’un incontro ar volo,
‘na nota vocale basta e avanza,
un cuoricino in bacheca per ‘un sentissi solo
e una diretta per fatti entra’ nella mì stanza.

Era bello, ora ‘un mi garba punto.
Questa vita si pavoneggia d’esse’ Social e moderna
ma della realtà è solo un riassunto
che spenge la fiammella, vèlla interna.

Dammi retta, ‘un è come te penzi,
spengi tutti ve’ troiai!
Usa l’occhi, la bocca e tutti i senzi,
che se si spengano son guai!

 

Dal blog “I Penzieri der Cassisa

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