Qualche anno fa, nell’estate 2015, la laguna di Orbetello ha rischiato di morire di anossia (mancanza di ossigeno), un fenomeno naturale che può essere contrastato ma non del tutto eliminato. Le cose da fare sono tante: potenziare il ricambio e la circolazione idrica lagunare, ridurre la biomassa di alghe e, più in generale, le sostanze organiche presenti nel sedimento. E porre maggiore attenzione alle itticolture e al loro impatto ambientale. Qualcosa si è fatto per tamponare l’emergenza, molto resta da fare.

Da qualche settimana c’è uno speciale drone che naviga sulla laguna e campiona l’acqua, raggiungendo un numero di zone maggiori rispetto a quelle controllabili attraverso le centraline fisse. Il progetto è stato finanziato dalla Regione Toscana attraverso i fondi europei, insieme ad una chiatta per la pesca sostenibile e un progetto più ampio per lo sviluppo della laguna. La quota finanziata dall’Ue è pari a 2 milioni e 285 mila euro.

Il drone è il primo, in Italia, che si muove in acque salmastre e che, grazie ad un computer a bordo, è in grado di inviare in remoto un flusso continuo di dati. Strumento molto importante contro i problemi di atrofizzazione della laguna. “Da quando la Regione ha preso in carico la gestione della laguna – ha sottolinea il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, parlando davanti alla sede della cooperativa “La Peschereccia” di Orbetello – episodi così gravi (come la grave crisi del 2015, ndr) non si sono più ripetuti e con il sindaco che ho incontrato abbiamo concordato di prorogare l’accordo di programma. Il Comune non ha né gli strumenti né le risorse necessarie. A gennaio, presenteremo anche lo studio idraulici del professor Lubello, che grazie all’analisi dei movimenti delle acque ci consentirà di capire quali interventi siano utili per migliorare la manutenzione della laguna”.

Foto: Wikipedia

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