Prendere novecento euro al mese di stipendio non è molto, ma coi tempi che corrono c’è da fare poco gli schizzinosi e bisogna adattarsi, specie se non si trova qualcosa di meglio. Se però questi 900 euro ve li danno a fronte di 84 ore di lavoro a settimana, allora le cose sono diverse. A conti fatti parliamo di 12 ore al giorno (sette giorni su sette di lavoro), pari a 2,50 euro l’ora. E pare che per quel lavoro è richiesto anche l’impegno di notte. C’è poco da stare allegri…

A denunciare lo sfruttamento di questi lavoratori, in larga parte pachistani, è il sindacato SI Cobas, che ha organizzato un sit-in di protesta  davanti a una stamperia cinese a Montemurlo (Prato).  “Per anni – dice il sindacato – i lavoratori hanno lavorato su turni di 12 ore al giorno per 7 giorni su 7 con salari da fame. In questo caso, costretti anche a restituire una parte del proprio stipendio al ricevimento delle buste paga”.

Il sindacato chiede che il ritorno della legalità e il rispetto della dignità dei lavoratori: “È inaccettabile che a Prato nel 2018 possano esistere realtà simili di schiavitù e caporalato”. L’impressione è che ci siano molti casi come questo che è stato denunciato. E, come si può facilmente intuire, lo sfruttamento non avviene solo nei campi, di cui spesso si sente parlare.

Parla uno dei lavoratori licenziati

Foto: Facebook SI Cobas

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