Era nato a Firenze il 24 novembre 1826 Carlo Lorenzini, noto a tutti come Carlo Collodi. Scrittore e giornalista, divenne famoso per il romanzo “Le avventure di Pinocchio. Storia di un burattino”. Benedetto Croce commentò collocò il romanzo di Collodi tra le grandi opere della letteratura italiana: “Il legno, in cui è tagliato Pinocchio, è l’umanità”.

A 128 anni dalla morte lo scrittore verrà ricordato nel cimitero delle Porte Sante di Firenze, attiguo alla Basilica di San Miniato che domina la città, dove è sepolto. Venerdì 26 ottobre l’appuntamento è alle ore 11 presso il Frantoio della Basilica per presentare il libro “Pinocchio bambino”, scritto da Stefano Sestini.

Di cosa si tratta? È un sequel de “Le avventure di Pinocchio” di Collodi, per certi versi, scritto con l’intento di immaginare cosa sarebbe accaduto dopo che il burattino era diventato un bambino vero. L’autore ha mantenuto l’ambientazione toscana, strizzando un po’ l’occhio al genere fantasy. Dopo la presentazione, a mezzogiorno la celebrazione si sposterà nella cripta della Basilica di San Miniato al Monte per visitare la mostra “Gernika”, inaugurata pochi giorni fa, e poi, davanti alla cappella della famiglia Lorenzini, per ricordare la figura di Carlo, non solo come “babbo di Pinocchio”, ma anche come direttore di alcune testate nella seconda metà dell’Ottocento, dove trovarono spazio articoli in cui si criticavano le guerre, con la speranza di un mondo democratico e pacifico, con un proficuo dialogo tra tutti i popoli.

Foto: Wikipedia

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