Francesco Fasulo

È rimasto nel cuore di tutti i tifosi pisani, non solo per i 25 gol fatti con la maglia nerazzurra. Willem Kieft, per tutti Wim, è uno dei bomber da sempre più amati. Un grande giocatore, che ha vestito anche la maglia della nazionale olandese (43 presenze e 11 gol), vinto gli Europei di calcio (1988), la Coppa dei Campioni col Psv (1987-88) e, ovviamente, due Mitropa Cup con il Pisa (1985-1986). Oggi Wim Kieft era a Pisa. È venuto appositamente per donare un cimelio prezioso al “Pisa 1909 Football Museum”: la Scarpa d’oro vinta nel 1982 con la maglia dell’Ajax, dopo aver segnato la bellezza di 32 gol. Il grande cuore di Wim evidenzia l’attaccamento che l’uomo, prima che il calciatore, ha mantenuto verso la città che lo ha accolto e amato, nei primi anni Ottanta, lanciandolo sul grande palcoscenico del calcio internazionale.

Kieft ha parlato dei suoi anni a Pisa, raccontando che il suo primo gol in nerazzurro arrivò a stagione inoltrata, a febbraio (Pisa-Catania 2-0). Nonostante questo ritardo dice di essersi sempre sentito bene e stimato, e di questo ha voluto ringraziare ancora oggi la tifoseria pisana.

Emozionante sentire il racconto di Wim quando parla dei suoi problemi di dipendenza con la droga. Non lo fa da maestro, è umile e pacato. Sa di aver sbagliato e buttato via tanti anni della sua vita. Però, grazie alla famiglia, agli amici ed anche al calcio (oggi fa il commentatore tv) ce l’ha fatta ad uscire dal tunnel e guarda la vita con occhi diversi. Gli occhi di chi, dopo essersi perso nel buio, ha rivisto la luce. Grande Wim. Uomo vero! La sua autoanalisi ci insegna, forse, che persino nel dorato mondo del calcio, tra gol, fama ed emozioni, possono annidarsi alcuni lati oscuri, che fanno parte dell’uomo.

Kieft in un duello aereo con Celeste Pin (Fiorentina), 1984 – da Wikipedia

Simpatico il racconto di Adolfo Anconetani, figlio del grande Romeo, che ha ricordato come Wim non volesse trasferirsi al Torino, ma il Pisa fece grandi pressioni per convincerlo ad accettare, in modo tale da permettere ai nerazzurri di realizzare un’ottima plusvalenza.

Francesco Fasulo

Adolfo Anconetani e Wim Kieft

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