Dopo una chiusura forzata di venti giorni, per la sospensione temporanea della licenza da parte del Comune, il Pappafico, storico locale di Marina di Pisa, ha riaperto la propria attività. Luogo di incontro e svago per moltissimi giovani, il Pappafico vuole essere un punto di forza per lo sviluppo del litorale pisano. Di questo, e delle note vicende che hanno portato alla contestata sospensione della licenza del locale, abbiamo parlato con la titolare, la signora Antonella Valenzuela.

Signora Valenzuela, la stagione del Pappafico dunque è ricominciata?

Sì, il locale è stato riaperto, sia pure con una capienza ridotta dopo la triste vicenda di alcune settimane fa. Abbiamo presentato un progetto di adeguamento rispetto ai rilievi che ci sono stati contestati. Ho voluto fare un gesto di buona volontà, anche se ritengo di aver subito un torto ingiusto.

Perché lo ritiene ingiusto?

Sono state prese a riferimento norme tecniche recenti, non applicabili al caso in esame, tenuto conto che la nostra licenza è stata rilasciata circa 20 anni fa. Dato che non ci sono state modifiche sostanziali, non vi è l’obbligo di adeguarsi alle norme più recenti. In più vorrei ricordare che i controlli dei Vigili del Fuoco durante la stagione estiva sono stati effettuati sulle aree nord-sud esterne, con gli spazi all’interno che non erano in funzione. Proprio per questo motivo non comprendiamo per quale motivo abbiano dovuto sospendere temporaneamente la nostra regolare licenza da ballo.

Che idea si è fatta di quanto è accaduto?

Mi hanno colpito dopo la presentazione di alcuni esposti da parte di chi, probabilmente, è infastidito dal nostro locale. La nostra struttura è l’unica sul litorale dotata di regolare licenza da ballo e di tutte le autorizzazioni necessarie per effettuare i servizi di discoteca, ristorante e stabilimento balneare. Il Pappafico è l’unica discoteca autorizzata in una zona sottoposta ai vincoli del parco di Migliarino-San Rossore e Massaciuccoli. Non ce ne possono essere altre, visto il problema della nidificazione degli uccelli. Questo forse a qualcuno dà fastidio.

Ora che programmi avete?
Andare avanti. Riapriremo le danze con una sala dedicata alla musica latino americana ed una alla musica commerciale, anni Ottanta e Novanta. Organizzeremo party, cene aziendali e feste per i matrimoni. Dopo aver partecipato a due importanti fiere del settore (Day Wedding e Tuttosposi Firenze), è nostra intenzione partecipare al prossimo bando per poter ottenere il permesso di celebrare, nei nostri locali, i matrimoni civili. Pensiamo di poter offrire una location molto bella, sul mare, con un servizio di ristorazione e intrattenimento di alta qualità.

Il Pappafico può essere un volano per il rilancio del litorale pisano?

Assolutamente sì. A parte il fatto che diamo lavoro a circa 30-40, mi preme sottolineare l’indotto che ruota intorno alla nostra attività. Credo che ne traggano beneficio le strutture ricettive presenti sul territorio: parlo degli alberghi ma non solo. La nostra intenzione è quella di collaborare con tutti quegli imprenditori che, come noi, hanno a cuore il rilancio del nostro bellissimo litorale. Da parte nostra ci sarà piena collaborazione a ogni tipo di iniziativa in tal senso. Ovviamente non penso di poter collaborare con quelle persone che presentano le denunce per farmi chiudere.

Di cosa avrebbero bisogno Marina di Pisa e Tirrenia per spiccare il volo?

Diverse cose. Penso, ad esempio, a un piano per valorizzare la splendida pineta che abbiamo, creando un camminamento. Inoltre servirebbero delle strutture pre discoteca, un’area verde ben curata. Bisogna avere ben presente che chi arriva da noi e decide di restare alcune ore o alcuni giorni è un bene per tutta la nostra economia. E noi dobbiamo fare di tutto per offrire il meglio a queste persone, facendole stare bene. In linea generale occorrerebbe una maggiore cura ed una riqualificazione di tutta la struttura urbana. Potremmo accogliere molte più persone se solo alzassimo il livello e la qualità dei nostri servizi. Persone che, anziché andare in Versilia, potrebbero tranquillamente scegliere il mare pisano.

Da quando è titolare del Pappafico?

Dal 2003, sono quattordici anni.

Gestisce da sola?

Sono in società con mio figlio.

Prima di cosa si occupava?

Ho fatto per venti anni il medico, esercitando l’attività di dentista. Ho lavorato a Pisa ed anche in altre città toscane.

Si è pentita di essersi impegnata in questa attività o lo rifarebbe?

Se devo essere sincera non lo rifarei. E’ tutto molto più difficile di quanto avevo immaginato e la cosa peggiore sa qual è?

Dica pure…

Nonostante gli investimenti e gli sforzi fatti anziché ricevere un “grazie” per aver dato qualcosa, in termini di occupazione, mi sono sentita, troppe volte, mettere i bastoni tra le ruote. Invece di aiutare un imprenditore spessosi preferisce affossarlo.

Qual è il momento più bello che ha vissuto in questi anni?

Quella volta che abbiamo dovuto mettere il cartello “Sold-out” (tutto esaurito) durante una bella festa di San Valentino. Il locale era strapieno perché si esibiva Gabry Ponte, un famoso dj.

E il momento più brutto?

Quando mi è stato notificato il provvedimento di chiusura del locale. Proprio non me l’aspettavo. L’ho ritenuto davvero ingiusto.

Come gliel’hanno notificato? Si è presentato qualcuno?

Nessuno. Mi hanno inviato un’e-mail Pec.

Le offriamo la possibilità di lanciare un appello alle istituzioni. Dica pure ciò che vuole…

Vorrei che ci fossero maggiori controlli rispetto a chi svolge un’attività, verificando se abbia tutti i requisiti in regola per poterlo fare. Se non hai le carte in regola non puoi lavorare. Anche perché avere tutto in regola vuol dire sostenere dei costi e fare dei sacrifici. Si tratta, in altre parole, di evitare che vi sia una concorrenza sleale, con una disparità di trattamento fra chi deve rispettare le regole e chi invece può fare ciò che gli pare. Mi spiego meglio. Ci sono dei locali realizzati con elementi facilmente infiammabili, con affollamento superiore ai limiti ammissibili, sprovvisti della necessaria licenza di pubblico spettacolo, con arredamenti che non hanno i previsti requisiti in materia di reazione al fuoco. Ci aspettiamo i dovuti controlli.

Ai giovani che vengono nel suo locale e ai loro genitori cosa si sente di dire?

Il Pappafico si è sempre sforzato di offrire un sano divertimento, per stare bene e divertirsi, nel rispetto di tutti e in primo luogo della salute. Del resto sono anch’io una mamma e so cosa vuol dire stare in pensiero per un figlio. Stiamo molto attenti ai minorenni e controlliamo il più possibile, ovviamente entro i limiti che ci impone la legge. Non possiamo, ad esempio, fare perquisizioni. Ma nonostante questo ci impegniamo al massimo perché il divertimento da noi sia sempre pulito e sano.

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